Ci sono ricami che io ho fatto per esercizio, che per qualche ragione di cui sono spesso inconsapevole, accendono gli animi. Ho ricamato la A nel 2016 e, nonostante alcuni vistosi errori di progettazione, che mi fanno sentire oggi boriosamente molto esperta (e questo è disdicevole, sia perché non è cosa buona adagiarsi sulle proprie misere abilità, sia perché tra altri 10 anni guarderò ai ricami di oggi rabbrividendo), guardo alla mia letterina con riconoscenza, perché da lei ho imparato molte cose. E siccome questo mio affetto deve aver sconfinato oltre le parole digitate sulla tastiera, negli anni in tanti mi hanno chiesto l’alfabeto, che… E’ finalmente pronto! Entro la settimana prossima dovrei riuscire a caricare l’e-book sul sito!

Qui mostro questo mio esperimento costruttivo, che finalmente trova una collocazione per il ricamo, dopo soli 10 anni di cova… Già. Potevo fare meglio. Comunque, di utile posso dire che ho abbinato al Graziano 6262 cremè del ricamo un equivalente tessuto color nocciola. Ho assemblato il ricamo con tre pezzi di lino nocciola, con il punto di congiunzione descritto nel post precedente e creato il vano per la coulisse con una strisciolina di lino bianco, che confesso mi piace molto. E’ un po’ laboriosa, perché l’ho appuntata con due giri di orlo a giorno, ma credo che l’idea possa essere rubata per progetti più semplici, lasciando tutta la scena a lei.

Per la L ho deciso di accelerare i tempi. Tra 5 anni? No, no! Ho già iniziato a prendere le dimensioni del cuscino!