Penso che il ricamo sia uno dei tanti linguaggi di cui disponiamo per comunicare e raccontarci
Un rifugio in cui nutrire l’equilibrio, e una cura
Per poter essere scelto, va conosciuto
Per poter essere scelto, va conosciuto
Un ricamo che nasce e si racconta
Ho iniziato a ricamare in una sala parrocchiale, alla luce di un sorriso.
Ho continuato per la sfida a migliorare e perché l’esercizio accurato e ripetitivo mi regalava equilibrio. Contribuiva alla costruzione della mia visione del bello.
Negli anni della formazione ho covato il desiderio di disporre di più tempo da dedicare al ricamo, ma allora non trovavo un senso personale e condiviso che giustificasse la scelta di dedicarmici in modo esclusivo. Mi impegnai dunque in studi scientifici e naturalistici.
Storia di molte, nella solitudine della maternità, nonostante le notti insonni, iniziai a ricamare con curiosa ossessione, probabilmente per conservare i nervi saldi e forse anche per rendere tangibile, nella progressione lenta ma concreta di un ricamo, il tempo che aveva iniziato a galoppare, in quella alienante statica ripetitività della giornata di una mamma a casa. Seppur ovviamente condita da un grande amore, la maternità aveva annullato progettualità e prospettiva personale.
Un giorno mi uscì il coraggio di sfondare un angolo della mia caverna e di aprire un varco: alla luce dello schermo del Pc avviai il mio blog.
Nato come vetrina, in un soffio divenne ben altro…
Il ricamo fotografato e raccontato forgiò il mio carattere: mutò l’indolenza in fiducia, l’insicurezza in capacità critica e, soprattutto diede un senso, combinandoli ad arte, a quei miei saperi a mio avviso frammentari e sconclusionati, che pensavo non avrebbero mai fruttato.
Gennaio 2020
Conscia che il suo senso muta nel tempo, oggi per me il ricamo è principalmente comunicazione.
Con me stessa, in un dialogo infinito nelle ore di silenzio dense di emozioni, afflizioni, desideri e della necessità di trovare soluzioni e incubare idee. Con donne, e uomini, che amano il ricamo perché condividono la mia storia o per tutte quelle infinite ragioni che portano a votarsi a un’arte, e che sono sparse in tutto il mondo. Con le donne che desiderano imparare il ricamo e trovano, attraverso di esso, un supporto non solo tecnico, ma anche e forse soprattutto emotivo, in quanto occasione sociale che dona conforto nella condivisione delle difficoltà della vita. Con le bambine in estate, che ricamano senza sosta entusiaste di trasformare con le proprie dita materiali sterili in arte, con la speranza che qualcuna di esse ricordi il mio sorriso come io ricordo quello della mia guida, in un ciclo senza fine di trasmissione di saperi e abilità che l’evoluzione ha faticato a regalarci e che abbiamo il dovere morale di tramandare, non necessariamente per il suo risultato materiale, ma in quanto bagaglio di un vissuto che ci fa progredire.
Il prodotto stesso che esce dalle nostre mani ha un potere evocativo che ci mette in comunicazione con il passato perduto e con i ricordi che custodiamo e che, se donato, parla l’amore di un tempo dedicato. Ispira e rasserena, o risveglia i sensi.
Penso che il ricamo sia uno dei tanti linguaggi di cui disponiamo per comunicare e raccontarci. Ho trovato il coraggio di usare il ricamo per raccontare me stessa e ho capito che ero sulla strada giusta quando ho visto qualche luce accendersi negli occhi e un’attenzione mutata. Non è forse un moto di curiosità o di entusiasmo destato all’improvviso a farci sentire vivi e in comunione col mondo?
A ciascuno il suo linguaggio, tra le infinite possibilità, per entrare in sintonia con l’altro.
Per poter essere scelto, il ricamo va conosciuto.
Esperienza e Formazione
Ho imparato a ricamare con l’aiuto di insegnanti presso scuole private, occasioni fieristiche, manuali antichi e moderni. Ho cercato di apprendere le più svariate tecniche di ricamo, nonostante da anni ormai mi sia votata al ricamo classico.
Nel tempo ho maturato la passione per iniziali, monogrammi e scritte ed è principalmente questo il mio attuale ambito di lavoro.
I dieci anni di lavoro su commissione, raccontati sul blog e in esso documentati, hanno reso concreta la mia formazione: mi hanno regalato costanza, resistenza all’esercizio continuativo, miglioramento della tecnica, attenzione al disegno, maturazione di un senso del colore.
Dal 2015 insegno quanto appreso nell’esperienza. Propongo corsi intensivi presso mercerie e spazi concordati.
L’avventura editoriale è iniziata nel 2017. L’impegno è alto e la sfida entusiasmante. Questo sito nasce per promuovere l’attuale realtà.
Il blog rimane e rimarrà il luogo del racconto personale di come questa storia evolve nel tempo.
Fiere ed Eventi di Settore
2015
– Magia tra Fili e Ricami a Villa Buri (VR), 19-20 settembre 2015
2016
– Fili Magici al Castello di Vinovo, 20-21-22 maggio 2016
– Magia tra Fili e Ricami a Villa Buri (VR), 24-25 settembre 2016
– Abilmente Vicenza 2016 edizione autunnale, 13/16 ottobre 2016
2017
– Abilmente Vicenza 2017 edizione autunnale, 19/22 ottobre 2017
2018
– Fili Senza tempo al Castello di Levizzano, 24-25 marzo 2018
– XVII Mostra del Ricamo e del Tessuto Artigianale di Valtopina (PG), 31 agosto/2 settembre 2018
– Abilmente Vicenza 2018, edizione autunnale, 18/21 ottobre 2018
2019
– Fili Senza Tempo a Novi di Modena, 16-17 marzo 2019
– Manidoro fiera a Bellaria-Igea marina, ospite presso lo stand di Conti&Molinari, 5/7 aprile 2019
– Fili Senza Tempo a Formigine, ospite presso lo stand di Conti&Molinari, 7-8 settembre 2019
– Abilmente Vicenza 2019, edizione autunnale, 17/20 ottobre 2019