
Ha vinto il DMC 842. Però avevo solo il mulinè, e non il cotone da ricamo n.25. Ho deciso di non andarne in cerca e di ricamare tutta la lettera solo con il mulinè. Ho eseguito la preparazione a due fili e, negli ispessimenti che avrei ricamato a punto pieno, ho lavorato due strati di imbottitura ricamata. Per il filo guida ho mediamente calcolato 7 fili, ma la copertura l’ho eseguita tutta ad un filo: il vantaggio è che è più facile girare i punti, lo svantaggio che ci si impiega molto di più e che temo tenderà ad usurarsi prima. Ma questo ce lo dirà il tempo e mi occorreva una prova tangibile.
Era dalla pubblicazione dell’ABC del punto pieno, che non tornavo alle cifre imbottite. Tale era la suggestione del libro, che mi ero trovata a fotografare ogni passaggio, pensando di scrivere un racconto super dettagliato, con i rimandi alle pagine del manuale. Ma mentre oggi scartabellavo le foto, mi sono accorta che avrei dovuto così riscriverlo completamente! Lo farò per il corso sul punto pieno, che è ormai tempo di iniziare a registrare…
Forse complice l’estate passata a ricamare le spiagge a nodini, mentre mi accingevo a riempire gli spessori vuoti della mia S con i nodini, mi è venuta voglia di sperimentare un gradiente di colore e ho tirato fuori i compari dell’842, dal più chiaro al più scuro: DMC 712, 543, 842, 841 e 840. Sono partita dal più scuro, per riempire il fondo della lettera, con l’obiettivo di avere i colori più scuri alla terra e i più chiari al cielo. Col senno di poi, faccio oggi due considerazioni… La prima è che l’840 (il più scuro) si stacca un po’ troppo dal successivo. Me ne sono resa conto davvero solo dopo aver stirato il pezzo. La seconda è che, nel complesso, ci sono troppi nodini: i nodini appartengono alla lettera fiorita! Meglio sarebbe stato solo punto pieno, oppure un riempimento a punto pittura, che desse una luce propria e distaccata alla S, rispetto alla E. Da provare, in effetti…






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