

Con la L avevo deciso di fare un cuscino, che regalerò. Mentre cercavo i bottoni, aprendo scatole, scatolette, sacchettini, ante, e scoperchiando il letto per accedere al vano contenitore, ero inorridita. Troppo disordine: troppe cose. Vent’anni di acquisti sconsiderati di fiera hanno saturato i miei spazi e non mi restano che due soluzioni: uscire io di casa, oppure prendere decisioni drastiche. Per il momento mi sono limitata a riordinare quello che, in preda a qualche cieca fase creativa, avevo scombinato, a volte senza neanche riposizionare il coperchio sulle scatole. Oscillo tra l’idea di eliminare tutto e di tenere soltanto lino bianco, cremè e melange e quella di tenere tutto, tentando di ottimizzare gli spazi. Nonostante il mio lavoro attuale richieda soltanto le tele della prima soluzione, riaprire le scatole delle perline, delle stoffe a fili contati, delle cotonine, degli stabilizzatori per macchina da cucire… Ha riacceso tutti i desideri sopiti di ciascuna fase di vita creativa del mio passato e soffro all’idea di buttare, ma soprattutto a quella di… Non avere tempo! Quindi mi dedicherò, per il momento, a comprimere. E a lavorare sulla mia volubilità.
Il pezzo di stoffa ricamato con la L era quadrato e l’ho orlato a dx col mezzo giuliuccio, aggiungendo poi delle asole a punto festone, destinate ad agganciarsi ai bottini cuciti sull’orlo del lino nocciola.
Disegno tratto dall’e-book “Con i colori delle conchiglie”!

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