Il Natale mi confonde.
Avevo finito il nuovo campionario per il corso del mare e lo stavo raccontando su queste quiete pagine, immuni alle stagioni, quando le prime minacciose lucine natalizie avevano cominciato ad abbagliarmi.
Mi illudevo di poter ignorare lo sfavillio delle candele e il crepitio della carta da pacchi, osavo confidare nella mia superba indifferenza ai carillon e alle sdolcinate playlist.
Niente. Il campionario non è arrivato alla sua gloriosa esposizione.
La dura e cruda realtà è che non la puoi sfidare, la fisica. L’equazione parla chiaro…
Troppi Figli = Troppo Natale
Così ho lasciato che le giornate corressero, scandite dalle ritmate e intramontabili canzoncine, tra shopping dell’ultim’ora, elucubrazioni su regali improbabili, consigli sentimentali per adolescenti, intermittenze di luminarie blu-arancio criminali, ridimensionamento crudele dei sogni di infanzia, accumulo di chili di troppo.
Sono stata un giorno in montagna, un paio al mare. Poi sono tornata in montagna. E adesso toccherebbe di nuovo al mare, ma le vacanze sono finite.
Quasi non mi riconoscevo…
Ho visto un mare di neve – E non pensavo al mare.
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