Motifs for embroidery

Ieri si è concluso il primo corso online e devo arrendermi all’idea che non ci è dato di fare previsioni…

Contro ogni aspettativa dello spiritello giudicante e apocalittico che vive nel mio cervello, il corso ha funzionato quasi come un corso in presenza e ho registrato un tasso di abbandono nullo (questo era il dato che più temevo)!

Abbiamo chiacchierato, ragionato di ricamo, ricamato, scherzato. Ahimè, non abbiamo condiviso torte e litri di caffè, ma ogni tanto qualche occhietto piccino piccino si affacciava alla telecamera e ci regalava un sorriso. Abbiamo anche festeggiato due neononne!

L’onda contagiosa di entusiasmo mi ha acceso la voglia di andare oltre, di superare le difficoltà tecniche e di vincere la resistenza video. Ho già osservato un’evoluzione tra le primissime riprese timide e impacciate e le ultime un poco più scaltre. Adesso che tiro le somme, mi accorgo di aver imparato tanto, grazie a questa avventura…

E anche grazie a qualche disavventura. Non ve la sto a raccontare, ma se vi dico che adesso faccio il backup due volte al giorno, forse qualcosa riuscite ad intuire. Tutto è bene ciò che finisce meglio.

Il vero vantaggio dell’appuntamento settimanale è che ci consente, a differenza di un intensivo, di portare a termine un progetto: di costruire qualcosa. Per tanto tempo ho respirato una certa libertà, a non essere vincolata all’oggetto, perché sentivo l’urgenza di ricamare e basta. Adesso mi è tornata la voglia di dare un senso alle cose. Perché è vero che ricamiamo principalmente per altre ragioni, ma è pur vero che rimirare ciò che abbiamo fatto ci strappa un sorriso, riaffiora memorie e comunica ciò che siamo: i ricami non meritano di stare chiusi in un cassetto. Chiedono di usurarsi alla luce di un vetro, nel frullo di una lavatrice, tra le dita di un bambinetto irriverente.

Anche perché ci serve sempre la scusa per un nuovo pezzo.

Rimpianti?

Sono presa da tante cose.

Una volta, pur essendo più sconclusionata, forse sofferente, piena di bambini e di movimenti pomeridiani, mi lanciavo in imprese impossibili, inutili, bellissime, che oggi mi paiono distanti e irraggiungibili. Qualcuno ogni tanto mi scrive, per rimpiangere la vecchia me. Mi piacerebbe riuscire a rispolverarla.

Dopo il libro sul punto pieno, però.

I disegni con cui ho ricamato questi pezzi sono contenuti nel nuovo e-book Margherite.