Sfogliare i dipinti fu un’impresa che dovetti organizzare. Per fare una selezione, assegnai a ciascuno dei miei figli compiti puntuali, incidendo sulla pietra i seguenti comandamenti:

  1. Dimensione di ciascun elemento non superiore agli 8 cm
  2. Presenza nella scena di non più di tre verdure
  3. Numero di foglie inferiore alle 15 unità
  4. Selezione di colori autunnali/natalizi, con esclusione assoluta delle tonalità marine (giusto per non struggermi al ricordo del mare che non avrei più rivisto a causa di questa crudele imposizione)
  5. Scarto di verdure primaverili ed estive
  6. Precedenza a quelle tipicamente natalizie
  7. Scarto di documenti non pertinenti… Patrizia! Ci hai spedito i 730 degli ultimi dieci anni!
  8. Poeticità
  9. Piacere per gli occhi
  10. Fluidità del tratto

Così dunque giunsi, col Natale nella mente e il ventilatore a un palmo di mano, a contare cinque dipinti e ad assemblare una scena, tagliando a colpi d’accetta rami e foglie sovrannumerarie.

Cercai l’essenzialità anche nei colori, ma non ci fu verso.

Troppi colori.

Troppo belli.

Non ditelo alla Patty, ma a vederli tutti insieme non vedo l’ora di iniziare a ricamare…