Ecco il mio Natale 2024!

Mentre ricamavo, rileggevo (ascoltavo) alcune storie di Natale, lasciandomi suggestionare dall’idea di ricalcare le orme di (e le luci) di Ebenizeer Scrooge. Così mi ero messa a scribacchiare, di giorno in giorno e di punto in punto.

Quando siedo al PC, proprio perché non sono una scrittrice, non definisco una trama da confezionare con le parole: scrivo e basta, senza premeditazione. E’ più l’atteggiamento di chi tiene un diario. Una specie di flusso di coscienza, credo. Qui l’innesco era che avrei ricevuto la visita dei tre fantasmi: e proprio perché la premeditazione non c’era, è stato come se i fantasmi mi avessero davvero visitato. Ricordi, immagini e pensieri mi hanno colto alla sprovvista.

Grazie a quanti mi hanno seguito!

Ora però torno con i piedi per terra, smetto inseguire le mie contorsioni mentali, e spendo qualche parola (finalmente!) su ciò che credo interessi di più: punti, colori, filati.

Il disegno è nato e cresciuto piuttosto rapidamente, perché da tempo ho imparato che stilizzare al massimo gli elementi è funzionale al ricamo. Inizialmente però l’idea era quella di ricamare e confezionare i quattro pendagli decorativi, come avevo fatto nel Natale 2023. Ero rimasta un’ora a fissare i disegni, chiedendomi come mai avrei potuto ricamarli, utilizzando punti semplici adatti a tutti. La vocina nella mia testa diceva Punto stuoia!, ma io la ignoravo. Poi di nuovo Punto stuoia!, e io No! No!. Poi si metteva a urlare, canticchiare, sussurrare, scandire Puu-uunto stu-oooo-i-aaa!, e io cominciavo ad irritarmi. Mi sono convinta quando lo ha interpretato come un cantante lirico.

Così è diventato quasi tutto un ricamo  a punto stuoia: gli alberelli e le casette ce l’hanno ricamato con lanci verticali, l’acqua e la neve con lanci orizzontali.

Qui in Italia il punto stuoia è l’ingrediente fondamentale del ricamo bizantino (Bizantina Ars) e del ricamo Prenestino. Io avevo scritto alcuni post su questo blog, relativi al ricamo bizantino qui:https://elisabettasforzaembroidery.it/categoria/ricamo-bizantino/ e al prenestino qui: https://elisabettasforzaembroidery.it/categoria/ricamo-prenestino/

Il primo, originario delle zone intorno a Ravenna, l’altro nei pressi di Palestrina (Roma), entrambi accumunati dai disegni tratti dai bassorilievi delle chiese locali e dallo stile, che utilizza il punto stuoia come fondo, su cui si stagliano, in negativo, le immagini.

Io ho usato le indicazioni del bizantino e ho lavorato con due fili di mulinè. Sui miei profili social troverete anche un reel dimostrativo. Non si ricama di frequente il punto stuoia, poveretto. Si è cucito addosso il bizantino e sembra che non si possa usare altrimenti. Ma credo possa dare di più.

Io, rispetto alla tecnica che mi è stata insegnata, nel tempo ho aggiunto piccoli movimenti supplementari:

  • Quando tiro il filo accompagno la stesura dei due fili con un ago per farli appaiare senza torsione
  • Ricamo i punti di fermatura lunghi tanto quanto gli intervalli vuoti che lascio (quindi eseguo punti molto inclinati)
  • Quando eseguo il punto di fermatura, slitto la punta dell’ago sotto al filo verticale della riga precedente, per assicurare la mobilità del nuovo filo e quindi il suo perfetto accostamento al precedente.

Due avvertimenti:

  • E’ perfettamente normale che il punto stuoia faccia arrabbiare, mentre lo si lavora: parrà sempre poco lucente e confuso. Bisogna farsi ogni tanto una tisana, per poterlo guardare con occhi nuovi, prima di ricominciare.
  • Il telaio va teso tesissimo!

Per chi legge in inglese, avverto che ho deciso di tenere, nella traduzione del punto, la voce “stuoia” stitch, perché la mia piccola ricerca di traduzione mi aveva fatto notare che noi qui aggiungiamo dei movimenti che lo distinguono dai punti più simili, come il Romanian stitch oppure il Kloster stitch. Però, mandando in ricerca questi nomi si accede ad un bagaglio di immagini curiose a cui attingere, quindi ho incluso anche questi riferimenti.

Siccome ci avevo preso gusto… E’ nata anche la striscia, con il villaggio di Natale da un lato e il bosco lacustre dall’altro. Per il festone del bordo ad intaglio ho utilizzato il cotton a broder n.25 di DMC.

Poi mi è pure venuto il pensiero che a qualcuno potrebbe piacere il disegno, pur facendo fatica a digerire il punto stuoia. Allora ho provato una versione easy a punto erba, con un filato sfumato Coloris 4518 di DMC.

Qui dunque termina, ma parte per qualcun altro, la mia avventura con i ricami del Natale 2024.

Chiara Cannata, che ringrazio, mi ha confezionato il pdf e potrete trovarlo sulla sezione e-book del mio sito!