Era scesa neve d’agosto, sul ricamo che la Patrizia mi aveva estorto.

Già lo sapete, certo!

Nessuno di voi può però immaginare cosa accadde, qualche tempo dopo.

Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro che illustra la storia, riguardandola con occhi nuovi.

Ricamavo nella calura estiva a spalle ricurve una stella di Natale, in un angolo remoto e solitario della casa, con un umore tagliente come una pietra focaia. Mentre gettavo i punti, stendevo con meticolosa cura una rete fitta di confini elettrificati, virtuali e soltanto immaginati, ma ugualmente letali. Quando infatti i miei gai piccini osavano varcarne la soglia, friggevano all’udire il ringhio feroce proveniente dalle mie viscere e, a seguire, la voce aspra e ruvida come una raspa, che accoglieva il malcapitato con un affilato Che cosa vuoi?

Ecco ad esempio sopraggiungere, proprio mentre una zanzara sibilava con crudele insistenza all’orecchio destro e una goccia di sudore scivolava dalla tempia sinistra, Anita gaudente con aria svanita: Mammina cara! Che bel ricamo! Adornerà il salotto per la nostra bella festa di Natale?

Sciocchezze! Stupidaggini! Buon Natale qui, allegria di là, serenità, regali, bla bleah! Che melensaggine!

E poi Mario… Mammetta zuccherina che ricama con i fili oro, finalmente ho trovato cosa farmi regalare a Natale!

Un po’ di giudizio! Sì, bravo! Bravo! Vai a studiare e non scocciare chi ha qualcosa da fare!

Anita e Mario ad Alfredo che si avvicinava: Fermati, sciagurato! Non avvicinarti! Bettenizeer non è affatto di buon umore, oggi!

E quando il Max infine, dopo aver gettato un’occhiata al ricamo, esclamò Che bello! Andiamo sulla neve a Natale? Cacciai tutti fuori ribadendo che sarei andata all’inferno, piuttosto! E che avevo da lavorare… Io!

Credevo che l’estate impedisse ai fantasmi di uscire a scuotere le coscienze e che certe insane abitudini si consumassero soltanto nella notte di Natale.

Trasalii dunque quando il fantasma mi si parò innanzi.

Sai com’è la procedura… Verranno a farti visita il fantasma del passato, poi quello del presente, poi quello del futuro. Se esci da quella porta gioiosa, annunciando a tutti che questo sarà un Natale grandioso, ci risparmieremo tutti una grande scocciatura.

               Giungano pure, se non hanno di meglio da fare! Riempiano senza ritegno le stanze di baccano, con le catene, gli ululati mostruosi e le noiose ramanzine! Mai agonia sarà peggiore di quella di ricamare vischio e fiocchetti!

A breve il seguito di ciò che inesorabilmente fu.