


Tra le tante cartelle di Pinterest accumulate negli anni, ce n’è una che avevo chiamato Autochrome vintage postcards: una stucchevole e sublime collezione di cartoline d’annata, con signorine novecentesche agghindate bene e male, in pose sognanti. Nonostante la mia apparente rudezza e rusticheria…
Sono nata nel secolo sbagliato.
Oppure forse mi hanno nutrito da piccola di romanzetti ottocenteschi e il mio immaginario si è plasmato nei salottini eleganti in cui si dava del voi e le signorine sfoggiavano amabili virtù, nonché invidiabili abilità di ricamo. Ricamava egregiamente pure Charlotte Bronte, a dispetto di chi, nei telefilm di oggi ambientati in quell’epoca, mette in bocca ai ruoli delle donne emancipate l’idea che chi ricamava non sapesse usare il cervello.
Dunque ogni tanto ci ricasco e mi rituffo nel passato.
L’occasione questa volta me l’ha offerta l’evento delle Dame dell’ago, che si terrà a Mantova il 17 e 18 maggio: volevo portare le dame… Alle Dame.
Ho ricalcato un po’ di contorni dalle cartoline più interessanti, ho prodotto dei disegni, ne ho buttati via una discreta quantità e infine ne ho salvati tre.
Le mie dolci amiche mi avevano stroncato l’idea sul nascere. Avevo mandato qualche foto del primo lavoro in corso e, se non avessi prontamente smesso di rispondere ai messaggi, mi avrebbero consigliato presto di darlo alle fiamme, mandando in fumo la mia debole motivazione. Mentre ricamavo, poi, due figli su due (la terza non sono certa che abiti ancora in questa casa…), passandomi per caso intorno, uno dopo l’altro, alla stessa maniera, come se stessero recitando un medesimo copione, avevano sporto il labbro inferiore in posa di dubbio e poi avevano esclamato: Ah! Tu che ricami persone?! Tu sei più una che ricama le lettere e i fiorellini…
Niente. Io non ce la faccio, quando mi appiccicano delle etichette…
Sfida partita, ho dovuto rimescolare la faccetta della prima candidata, perché i labbroni pompati e tutti quei colori nelle rose confondevano e impallidivano la poveretta. Sì, vabbè… Gongolate! Ci avevate ragione voi! Laggiù le mie amichette gongolano: volevano che colorassi le gote a punto pittura…
I colori li ho presi da altre cartoline: quelle vere, che ho rubato a mia mamma. Sono tutti colori un po’ grigiati, desaturati e irresistibilmente vintage.
Ma quei fondi sfumati mi avevano acceso la voglia di colorare anche la stoffa e così mi sono data alla macchia, con colori per tessuti. Non so che cosa ci farò. Mi sono buttata troppo velocemente su questo progettino, per riuscire a pensare anche a questo. Però io intanto li porto sfatti così a Mantova e nel mentre raccolgo disegni, colori e brevi spiegazioni, in caso interessino a qualcuno!



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