Infine al castello della Rovere ci sono stata e ne è valso il lungo viaggio!
Souvenir sono una pezza di canapa arrotolata e legata con un nastrino azzurro, una coppia di asciugamani rosa da ricamare, matassine di lana color pastello, inviti a mostre e a fiere, nuove conoscenze di fatti e di persone.
Souvenir sono una pezza di canapa arrotolata e legata con un nastrino azzurro, una coppia di asciugamani rosa da ricamare, matassine di lana color pastello, inviti a mostre e a fiere, nuove conoscenze di fatti e di persone.
Le presenze alla mostra erano varie e diversificate, ma la mia attenzione questa volta è andata in primo luogo al bandera, protagonista indiscusso della mostra piemontese. E il bandera che a me piace tanto è quello di Gisella, a cui si deve l’organizzazione della mostra e che ringrazio per la sua gentilezza nel darmi preziosi consigli. Con gioia ho scoperto che a fine anno dovrebbe iniziare la distribuzione di un suo nuovo libro.
Per ironia della sorte ho conosciuto proprio a Torino la signora Giuliana Buonpadre, titolare, fino all’anno scorso, del laboratorio presso cui ora vado a scuola di ricamo. Ho ancora negli occhi il suo sorriso e nelle orecchie la voce di lei e del marito, che con mio grande piacere mi hanno trattenuta a lungo raccontandomi di ricami, di viaggi e di vita. Presto terminerò la collezione dei suoi libri, didatticamente ineccepibili.
C’è stato poi un’altro incontro, speciale: ho conosciuto Annarita, del blog Ricamo, fichi e fichi d’india! Avevo annunciato ad Annarita che sarei andata a Vinovo, quindi l’incontro era pianificato, ma è sempre una sorpresa dare un volto ad una pagina web. Ho ammirato i lavori che a quattro mani lei e Ilaria realizzano e abbiamo chiacchierato come buone amiche davanti a un buon caffè che spero di ricambiare al più presto. I loro ricami sono stati pubblicati da Rakam e da Ricamo Italiano e hanno un carattere inconfondibile, che rende attuale e colorato il puncetto valsesiano.
Ho partecipato anche alle conferenze che erano ieri in programma e che avevano come oggetto il feltro dell’Ecomuseo Feltrificio Crumière e la canapa di Assocanapa. Finalmente ho scoperto che cos’è l’infeltrimento ad ago e come si fa. Ho anche scoperto che nel 3000 A.C. qualcuno indossava un cappello di feltro cucito a punto festone e che un neonato e la sua famiglia venivano sepolti con panni di feltro di sgargianti colori. E che dire dei mille usi della canapa e dei suoi derivati? Ho comprato la stoffa di canapa, sorprendendomi che costi meno del lino e ho acquistato anche una bottiglietta di olio di canapa, dalle mille virtù.
Quando il sole ha cominciato a tramontare ho salutato i miei nuovi amici, il castello, i danzatori in costume che purtroppo ho degnato poco e a cui dedico la foto in testa al post per farmi perdonare e ho cominciato il viaggio di ritorno. Mentre mio marito lanciava in corsa la macchina mi sono girata ad ammirare ancora le montagne piene di neve e ho promesso di tornarle a trovare.
Per ironia della sorte ho conosciuto proprio a Torino la signora Giuliana Buonpadre, titolare, fino all’anno scorso, del laboratorio presso cui ora vado a scuola di ricamo. Ho ancora negli occhi il suo sorriso e nelle orecchie la voce di lei e del marito, che con mio grande piacere mi hanno trattenuta a lungo raccontandomi di ricami, di viaggi e di vita. Presto terminerò la collezione dei suoi libri, didatticamente ineccepibili.
C’è stato poi un’altro incontro, speciale: ho conosciuto Annarita, del blog Ricamo, fichi e fichi d’india! Avevo annunciato ad Annarita che sarei andata a Vinovo, quindi l’incontro era pianificato, ma è sempre una sorpresa dare un volto ad una pagina web. Ho ammirato i lavori che a quattro mani lei e Ilaria realizzano e abbiamo chiacchierato come buone amiche davanti a un buon caffè che spero di ricambiare al più presto. I loro ricami sono stati pubblicati da Rakam e da Ricamo Italiano e hanno un carattere inconfondibile, che rende attuale e colorato il puncetto valsesiano.
Ho partecipato anche alle conferenze che erano ieri in programma e che avevano come oggetto il feltro dell’Ecomuseo Feltrificio Crumière e la canapa di Assocanapa. Finalmente ho scoperto che cos’è l’infeltrimento ad ago e come si fa. Ho anche scoperto che nel 3000 A.C. qualcuno indossava un cappello di feltro cucito a punto festone e che un neonato e la sua famiglia venivano sepolti con panni di feltro di sgargianti colori. E che dire dei mille usi della canapa e dei suoi derivati? Ho comprato la stoffa di canapa, sorprendendomi che costi meno del lino e ho acquistato anche una bottiglietta di olio di canapa, dalle mille virtù.
Quando il sole ha cominciato a tramontare ho salutato i miei nuovi amici, il castello, i danzatori in costume che purtroppo ho degnato poco e a cui dedico la foto in testa al post per farmi perdonare e ho cominciato il viaggio di ritorno. Mentre mio marito lanciava in corsa la macchina mi sono girata ad ammirare ancora le montagne piene di neve e ho promesso di tornarle a trovare.
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