Le caramelle non le ho fatte di certo io, ma sono una gioia per gli occhi e per il palato: Anita e Mario hanno ampiamente gradito e gustato la mia scenografia…

I fazzolettini servivano ad una amica che desiderava affidarli alla sua bambina nella tasca del grembiulino. Di conseguenza non dovevano essere troppo preziosi. Subito avevo pensato a dei fazzoletti preconfezionati, ma dalle mie ricerche, nelle mercerie nei dintorni e in rete, è emerso che per i fazzoletti da uomo c’è un’ampia scelta, per quelli da donna si usa una misura pari a quella da uomo, mentre i fazzoletti da bambino sono praticamente inesistenti, salvo qualche esemplare in cotone stampato (Wings e via dicendo, quindi per me inutilizzabili). La ricerca comunque è servita per capire che la misura media per i bambini sia di 28 cm per lato.
Ho chiesto alla mia macchina da cucire di essere clemente e di non farmi arrabbiare e mi ci sono messa io, applicando con un punto cordoncino (a macchina, ovviamente), del pizzo valencienne. Lo avevo sempre sentito nominare, ma non avevo mai cercato di capire che cosa fosse di preciso e allora in merceria ho chiesto un po’ e mi sono fatta lasciare la carta della confezione, visto che il pizzo era etichettato come “merletto al tombolo”, ma il prezzo non lasciava presagire che fosse fatto a mano. Ho guardato sul sito della fabbrica e sono rimasta letteralmente affascinata dall’ingegno umano, che, certo, rema contro il lavoro a mano lacerando il bello del saper fare, ma che ugualmente stupisce e testimonia la creatività umana. Se siete curiose, andate a vedere il mostro tecnologico qui.
Per personalizzare gli alfabeti, ho scelto alfabeti vari e mi soffermo soltanto su un paio. Ormai fedelissimo è l’alfabeto tratto dal Libro delle Lettere della Babbi-Cappelletti, che invece di ricamarlo a punto pieno, come feci qui, ora ricamo a punto palestrina, dopo averlo provato con entusiasmo nelle bomboniere di Alfredo. 
Nel fazzoletto a destra, quello con la M, ho provato una finitura maschile, con un orlo a rollino fissato con un sottopunto a mano. La difficoltà che ho riscontrato è il riuscire ad andare dritti, visto che la trama della stoffa non è evidente. Immagino solo una filza guida: se qualcuno conosce altri sistemi…. io aspetto trepidante!
Un alfabeto interessante è quello ricamato a punto ombra e visibile nella foto seguente, a sinistra, che trovate per intero sul sito di Mary Corbet, Needle’n thread, nella sezione pattern. Mando ovviamente i miei ringraziamenti a Mary per averlo reso disponibile.

L’alfabeto a destra proviene dall’album di Sajou, n°346. Ho messo a confronto i due ricami perchè le cifre a sinistra sono ricamate in mulinè azzurro DMC800 a un solo capo, mentre la R a destra è ricamata in bianco a due capi (considerate una lettera di 4-4,5 cm di altezza). Lo spessore di quest’ultima lo consentiva, ma in effetti con un solo filo il lavoro è più fine.