Questo post nasce per caso, mentre avrei dovuto fare e scrivere dell’altro. Ma siccome era da un po’ che non mi facevo prendere dall’entusiasmo per un’idea, ho ritenuto importante lasciare che il sentimento prevalesse, per arrivare a voi più genuino e infine utile.
E’ nato tutto da una piccola cosa…
Una amica mi chiese due ricamini per decorare delle tasche, da abbinare alle roselline stilizzate sulla cotonina del grembiule. Ho preso meccanicamente i colori dalla scatola accostando la cotonina e ho ricamato un paio di ricciolini. Niente di più facile. Niente di nuovo. Cose che fanno tutti, tutti i giorni.

Ma la nostra mente è piena di stereotipi ed è settoriale. Cioè, vabbè, non generalizziamo… La mia mente è stereotipata e settoriale: trovavo banale copiare i colori da una cotonina per abbinare un ricamo, ma mi sono quasi sentita il genio della lampada, quando, spostando gli occhi dalla cotonina all’abito che indossavo, ho guardato la stampa dell’abito con occhi nuovi. Ovviamente mi ero accorta che l’abito raffigurava rose e, se lo ho comprato, era perchè ne avevo apprezzato forma e colori, ma avevo ignorato le potenzialità di quella strana palette di colori, che si può applicare al ricamo a prescindere dal voler abbinare o meno quel ricamo. L’ho ignorata forse semplicemente perchè non era roba da merceria.

I miei neuroni, d’altro canto, si sono avvinghiati agli stereotipi e, anzichè creare un campionario, o un oggetto qualsiasi, mi hanno imposto di progettare e realizzare una borsettina da abbinare al vestito, ma tutti sappiamo che non mi vestirò mai come una signora di classe e dunque cosa ne rimane? L’esperienza costruttiva di composizione di una palette di colori estrapolata da un tessuto e la mortificante sgridata della Patrizia, che ha bocciato senza pietà diverse fasi costruttive della borsa, rimandandomi a settembre (e non è neanche finito ottobre) per le mie abilità di cucito. Se solo non avessi lasciato ammuffire Ambrogio per tutta l’estate…

Dunque, se dovessimo rivederci un giorno, di questo lavoro (mi raccomando!) dovrete solo concentrarvi sul ricamo: non aprite la borsetta perchè potrebbe esplodervi federa e imbottitura in faccia!
In tante mi ringraziate perchè metto i riferimenti DMC e oggi non voglio deludervi! Ho usato i seguenti colori: 3685, 3688, 3727, 420, 422, 822, 928, 926, 3768. Avere la cartella colori cambia la vita! La consiglio vivamente, anche se ha un suo costo. Per il disegno ho modificato la E dell’ Edwardian script.
Con la bramosia dello scopiazzo pazzo, sto avviando diversi campionamenti, ma, siccome mi sto dilungando troppo, concludo il post con le immagini di un piccolo quadretto che ho comprato in fiera dalla mitica Laura, che mi pregio di aver stanato sul suo blog prima che diventasse famosa: mi era tanto piaciuto il nome lequattroassi.blogspot.com per un blog di… Cornici! Laura in realtà non fa solo cornici: crea oggetti che raccontano una storia, perchè partono da materiali vissuti, che lei trasforma con il suo gusto e la sua intelligenza particolare. E io mi sono permessa di aggiungere una parola al piccolo racconto di questo quadretto…

Forme e colori sono intorno a noi… Basta imparare a riconoscerle e a cogliere l’invito!