Senz’altro rimarranno indelebili nella memoria i campionari della più calda estate della mia vita, la terribile 2015, quella in cui, quando riuscivo a dormire, sognavo un condizionatore.

Ricevetti una mail oltreoceano. Forse non ho ben chiaro come funzioni l’etere, ma il piccione deve aver fatto una gran faticaccia a sorvolare con quel caldo tutto l’Atlantico. 
Da nientepopòdimenochè la Broadway newyorkese (il mio ristretto immaginario televisivo mi porta alla via dei teatri coi musical a all’esilarante telefilm La tata), ricevetti un piccolo, ma operoso incarico, che mi entusiasmò non poco e allo stesso tempo mi affannò al punto da non capire quale fosse il confine tra il caldo percepito e l’effettivo.
Premetto doverosamente che io fui esclusivamente silenziosa esecutrice di un progetto creativo più ampio, di esclusiva proprietà intellettuale di Erin Fetherston (https://erinfetherston.com/), al cui sito rimando per assaporare lo stile elegante e giovane delle creazioni del suo studio stilistico.
Tutte le immagini postate vanno dunque intese in questo senso e ringrazio Erin, nonchè il mio prezioso contatto, Ellen, per avermi lasciato raccontare l’entusiasmante avventura.

Il campionario, vario e assortito, fu ricamato su stoffa di cotone e destinato ad essere assemblato al capo opposto del pianeta, in piccole borse a forma di telaio. 
Mi divertii, con una punta di apprensione, a seguire il tracciato degli efficienti corrieri, per scoprire come in un giorno un pacco possa, da Verona, viaggiare la notte e salpare da Milano all’Oriente in poche ore. 
Campionari che hanno parlato tutte le lingue del mondo e che sono tornati nel grande continente mirabilmente confezionati e pronti a vantarsi in una sfilata e a farsi ammirare in una lussuosa vetrina on-line.

E io nella buia caverna a seguire la loro corsa e ad immaginare scenari… Mi sono fatta comodamente sballottare qua e là in un emozionante viaggio intorno al mondo. 
Grazie Erin! Grazie Ellen!