Riconoscerete forse sullo sfondo il piccolo campionario presentato nella precedente puntata…
Con quei colori, e l’aggiunta di pochi altri verdi, ho ricamato la B come prova per un cuscinetto portafedi di G.
Non vi annoierò oggi filosofeggiando sui colori, ma, ahivoi!, sui piacevoli imprevisti dello stare a rigirare le conchiglie… Con la penna in mano.
Mi ero imposta, senza particolari obiettivi, di annotare tutti i miei passaggi, logici e illogici, del conchigliare.
Chissà perchè (davvero non lo ricordo), iniziai a cucire insieme alcuni cartoncini da acquerello e così venne fuori quello zig-zag-libretto che in fiera tanti scrutavano di sbieco, con uno sguardo misto a curiosità e sospetto.
I vantaggi più ovvi e immediati nel documentare i propri lavori sono l’avere i disegni di riferimento belli organizzati e il poter recuperare i numeri dei colori: quante e quali disgrazie potrei raccontarvi sul tragico smarrimento delle carte di caramelle su cui annotavo i colori!
Ma nel concedersi un momento di riflessione, vincolato alla lentezza della scrittura, avvengono altri piccoli miracoli.
Se scribacchio dei numeri, lo faccio in modo meccanico, rapido e frettoloso, alla maniera della frenetica vita quotidiana.
Se formulo una domanda, cercando le parole giuste e scrivendola, e poi mi do delle risposte, magari prima testando i miei dubbi con rapide campionature, sto costringendo la mia mente a cercare una soluzione e la sto mettendo in una modalità elaborativa che scarterà forse la vostra prima idea e ne farà affiorare altre, diverse, nuove, più adatte e svincolate da quei preconcetti che ci inducono a scelte fulminee poco convincenti.
Si accende il ragionamento e si può ritornare al punto lasciato in sospeso quando si vuole, ricorrendo agli appunti. Si possono virtualmente ricamare centinaia di progetti, perchè è frustrante non poter ricamare tutto quello che ci viene in mente. Gettarli su carta ci permette di scremare i più belli, quelli che davvero valgono il nostro tempo. Per fini didattici è inutile ricordare quanto possa essere importante!
In questi mesi ho cercato di spostare l’attenzione dal ricamo bello e finito (senz’altro soddisfacente, ma pur sempre un oggetto) al processo creativo, che scava nel profondo e tira fuori le personalità. Magari idee nuove non nasceranno: ogni volta che credo (me ingenua!) di aver avuto una idea geniale, cerco in rete e scopro che cento l’hanno già messa in pratica! Non si deve rinunciare per sconforto! Nessuna creazione può essere identica ad un’altra, perchè pesca nel vissuto e nessuna vita è identica ad un’altra. E quanto più si pesca dal proprio presente, o passato, tanto più sarà originale. 
In fondo l’ho sempre saputo e principalmente per questo ho continuato a scrivere questo blog. 
Ma seguire passo passo un lavoro è un po’ diverso. Scelgo le parole giuste per me, per far tornare i miei pensieri, e non per rendere partecipi gli altri come qui. C’è meno ansia e più spazio al divagare dei pensieri e all’incubazione di idee.
Tutti ben sanno quanto una attività come il ricamo possa offrire una fuga dalla frenesia delle giornate e per me è stato incredibile, pur se come scoprire che l’acqua è bagnata, che raccontarlo per iscritto accresce l’esperienza. 
E vi assicuro che non serve essere granchè come scrittori!