Questa volta non posso limitarmi a fantasticarne una vaga realizzazione. 
Paura…
Stremata dall’estenuante affettuosa insistenza con cui in tante mi avete chiesto i disegni delle lettere fiorite, ho cercato un po’ di coraggio nelle viscere, scoprendone un brandello nei dintorni di fegato e pancreas.
Forse ho trovato il modo di disegnarle. 
La cosa tuttavia non è semplice e mi prenderà tempo, mi farà arrabbiare, entusiasmare e soffrire di mal di testa (quello fisiologico + quello da capata contro il muro). Mbè. Lode all’ibuprofene.
E l’avervelo annunciato prima dell’opera compiuta sarà la mia principale ragione di patimento, pentimento, nonchè il vero motore motivazionale.
Vi prego di avere pazienza: ho individuato almeno cinque o sei obiettivi da completare e ho raggiunto solo la metà dei primi due. Ho cioè disegnato l’alfabeto da 11 cm, ma ci vorrei mettere anche quello da 7cm e devo trovare il modo di colorarlo almeno in parte per rendere interpretabili i segni. Ho ricamato i campioni fino alla L, quindi ancora lunga è la strada…

Vorrei completare l’alfabeto per offrire più varianti di colore, testate su tessuti diversi. Per me si sta rivelando estremamente utile e mi auguro che risulterà apprezzabile anche a chi consulterà questa cosa che ancora non ha un nome. 
Per esempio ho trovato assai interessante il campione su raso. Pensavo che la lucentezza della stoffa rendesse povero il ricamo in cotone e invece, con sorpresa, scopro che la composizione prende una vita propria. E mentre scrivo mi viene in effetti in mente il ricamo Mountmellick, giocato proprio sul contrasto tra il cotone povero e la lucentezza del raso!

Ho sempre avuto molta resistenza a disegnare le lettere fiorite, perchè credo che sia molto, ma davvero molto, liberatorio e formativo disegnarle da se’. Nei corsi le faccio disegnare direttamente sulla stoffa basandomi sul profilo di una lettera, come spiegai nel tutorial per Inspirations Magazine.
E lo stesso tipo di proposta dovrà per forza comparire anche qui.
Ho verificato però l’esigenza di avere un disegno per chi proprio da solo non se la sente di partire dall’autocomposizione.
Vorrei anche inserire qualche idea di realizzazione che esuli dalle iniziale e poi… E poi… 
Un obiettivo alla volta.
Se mi sono decisa a considerarlo un must e non solo un buon proposito per l’anno appena iniziato, è anche per colpa di quel numerino che vedete comparire ai piedi del blog. Mi sono svegliata ieri con un vero lavoro. 
Cioè in realtà non è cambiato assolutamente niente, se non la possibilità di dichiarare con più sicurezza quello che faccio. 
Certo un risvolto psicologico inatteso c’è: sento una forza nuova che mi spinge al dover concretizzare i progetti. Non solo buoni propositi, ma meditati must.