Ohi-ohi… 
Penso che questa sia stata l’assenza più presente della storia del mio blog. Ma è l’anno delle svolte epocali e tutto è fuori norma e allo stesso tempo normale. 
Qualcuna di voi mi ha tirato le orecchie, ma ho perseverato nella assenza. 
Sul libretto delle giustificazioni vi scrivo motivi familiari e ottundimento da Voi-sapete-cosa: l’innominabile progetto che non nominerò fino a che non ne avrò una copia tra le mani. 
E’ successo che, per una combinazioni di eventi eccezionali, mi sia trovata a vivere in un livello di coscienza molto superficiale e distaccato, che mi ha concesso di macerare senza respiro nell’impresa e che nel contempo ha annullato quella dimensione intima che nutriva questo blog e che era necessario sopprimere per non scivolare nel pozzo. Ho trascurato voi e anche compagnie più vicine. Sono rimasta come sospesa in una dimensione senza tempo mentre il tempo scorreva veloce e inesorabile. Bloccavo e incanalavo pensieri. 
Il fatto è che bisognerebbe mettersi a fare queste cose dopo averne fatte un paio di prova… Accipicchia! Si sarebbe risparmiato un sacco di tempo, a sapere come funzionano le cose! Ma ho imparato molto e, comunque vada, ne è valsa la pena. 
Non mi sono fatta mancare niente: tecniche alternative come il silk ribbon fotografato più sopra, un po’ di ricamo in bianco in chiusura e neppure atroci colori…

Ma rimando la mia auto recensione a cose fatte e reali.
Vi racconterò invece ora dei prossimi sviluppi, ovvero del mio ritorno ad un livello di coscienza umano e della necessità di prendermi una vacanza da me stessa, ricamando progetti da altri libri, senza pensare e facendosi guidare per imparare. E che stia per arrivare settembre non è un caso: ho già cominciato a cercare corsi ed eventi. Così ci rovina la scuola!
Un giorno mia sorella ha scoperto che avevo comprato delle scarpe da ginnastica (accessorio orgogliosamente bandito dal mio corredo da sempre). Ha liquidato il mio bisogno di rinvigorire muscoli molluschi e di perdere qualche quintale con uno sprezzante Ah! La crisi di mezza età!
Io le ho risposto con un insulto, ma è l’anno dei quaranta. Pork.
Comunque ho fatto cose impensabili, come scaricare Runtastic: solo il download mi ha fatto perdere 300 chilocalorie. L’ho provato in macchina, ma mi hanno detto che così non vale. Mi sono addirittura iscritta al workout-italia e sottoposta ad un training di un mese guidata dalla perfida Jillian Michaels. Ora le mie ginocchia stridono come i cerchioni sull’asfalto quando le gomme sono scoppiate. 
Avendo sperimentato gli effetti positivi e deleteri dell’allenamento assiduo e forzato, ho messo a punto un personale programma di addestramento al telaio sfruttando la saggezza acquisita in questo periodo di sport estremo (ih, ih… Che catorcio!). 
Sapete che tengo quasi tutto in mano, salvo il pittura: è ora di finirla. Un training giornaliero è quello che ci vuole. Non saltuario e con le posture sbagliate dell’improvvisazione, come ho sempre fatto, mettendo a rischio schiena e collo. 
Mi servivano insomma delle staffe per sostenere il telaio alla giusta altezza. Dopo aver girato in rete per ore e scoperto che possono rivelarsi ottimi sostegni i porta asciugamani, mi è scattato il pessimo istinto fai-da-te e sono andata al Briko. Errore fatale: ci sono andata con un vestitino a fiori. 
Quale rude commesso del Briko ti degna se hai un vestitino a fiori?! Sono comunque tornata a casa con i miei pezzi tagliati e qualche sorrisetto di derisione. Vi farò sapere quale triste epilogo avrà il mio sudato set di assicelle… A presto! 
Per davvero!