Succede che, se stai troppo nella tua casetta estrema, ti metti a fare un progetto e a crederci più di quanto faresti se ti lasciassi continuamente sbattere a destra e sinistra e a farti inondare le orecchie da rumori molesti.
Mentre ricamavo qualche spiga, circondata da papaveri, fiordalisi, campanule e margherite, mi sono sorpresa a sognare di comporre i ricami su oggetti e gli oggetti su pagine. Mi accordavo con Laura al telefono su come impaginare le pagine e mi facevo prendere dall’ansia per un stampa di prova.
Capii che mi mancava Laura e mi convinsi che anche per lei fosse lo stesso.
Del resto… Come potevano non mancarle le mie telefonate notturne domenicali?

Dunque eccomi con l’ansia della stampa di prova. 
Col dubbio di non arrivare a Fili senza Tempo pronta.
Ma c’è anche una certa nuova consapevolezza in quest’ansia e forse sto imparando ad organizzarmi meglio e ad avere le idee più chiare. 
Cioè… 
Dalla prossima volta, intendo.
Sono tornata, in questi giorni, dietro ai banchi di scuola. 
Ero là (in ultima fila, sdraiata di traverso sotto il banco, caso mai i profe fossero stati mossi dalla malaugurata idea di fare domande) ad ascoltare cose che mai avrei immaginato di avere l’interesse a seguire (la vita davvero si srotola su imperscrutabili vie) e che mai avrei lontanamente sognato di riuscire a capire… Beh! Almeno in qualche parte…
Il punto è che ad un certo punto la malaugurata idea ce l’hanno avuta e mi sono dovuta presentare. Quando ho pronunciato la parola ricamo, preparata con uno strategico Vengo da un ambito atipico, straordinari eventi sono seguiti:
– Non mi sono impappinata
– Ho udito solo qualche brusio
– Nessuno è scoppiato a ridere
Sì! Sì! Ho anche scroccato la cena!
Mi dovete dunque scusare se ho abbandonato per un po’ il blog e se lo uso ora per scaricare l’ansia. Ma l’alternativa è che mi roda le unghie. 
Ho ancora qualche pezzo per l’allestimento da finire, eppure ho deciso che non potevo farvi aspettare oltre e che avrei dovuto far trapelare qualcosa. 
Mi pare quasi un tradimento.
Sono sempre arrivata al punto dopo aver raccontato anche troppo.
Questa volta le cose si sono evolute rapidamente, senza respiro e insomma eccomi qui.
Se tutto va bene, per la prossima settimana vi faccio un bel post.
Intanto vi lascio con le mie due creature: il grembiule di Conti&Molinari ricamato in treno e l’indossatrice senza testa. 
Vi assicuro che non ce l’ha, anche se sembra…