Eccomi qui a spendere due parole sul nuovo sito elisabettasforzaembroidery.it. Se vi stufa digitare tutta questa pappardella (le ho pensate tutte, ma doveva proprio andare così), potete anche arrivarci con elisabettaricami.it. Ricordo a chi legge dall’estero, che si può accedere alla traduzione, cliccando sulla bandierina a menù.
Come in tutti i siti intrappolati nella rete, c’è una Home Page che riassume un po’ tutto e poi un menù con le quattro categorie principali:
– Io e il ricamo, in cui noiosamente blatero un po’ di me (pagina doverosa, ma saltabile a piè pari);
– Pubblicazioni, in cui ovviamente presento i miei due libretti (il sito nasce essenzialmente per loro);
– Libro Vivo, una sezione di corredo alle Pubblicazioni;
– Corsi, con i corsi.
Mi preme raccontare dell’idea del Libro Vivo.
Qui sul blog mi è già capitato di parlare dei miei alfabeti e di come si può andare oltre quanto già pubblicato, magari cambiando i colori.
Li ho segnalati in diverse occasioni.
Grazie a quest’abitudine, e a voi che mi avete fatto capire che la cosa poteva interessare, ho immaginato un sito in evoluzione, in cui presentare questi contenuti accessori in una forma un po’ più organizzata e immediata, rispetto alla dispersione dei post del blog.
Trovate il mio primo esperimento nella pagina Pubblicazioni > In un campo di grano.
All’inizio vedrete il fronte-retro della copertina, le informazioni circa il contenuto del libro e una galleria di foto quadrate di corredo.
Più sotto inizia la sezione Libro Vivo.
Se cliccate sul bottone SCARICA, vi si aprirà un Pdf con i colori del grano trasformati in primavera…
… e quelli ispirati al mitico bottone in ceramica di bottonienonsolo.it.
Ancora più sotto una galleria, con quelle foto che avrei voluto mettere nel libro, ma non ci stavano, oppure quelle che sono venute dopo e che magari offrono lo spunto per qualche idea su come e dove piazzare i ricami.
Non so se tutto ciò sono riuscita a comunicarlo.
Ho speso qualche giorno per la traduzione del logo Libro Vivo.
– Alive mi faceva troppo tragedia e sopravvissuto;
– Living mi ricordava il salotto;
– Live faceva troppo concerto.
Per sbaglio ho trovato Lively e mi è piaciuto, perché pare significhi vivace. Ci sta. Forse anche meglio di vivo.
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