Così finalmente i fiorellini minuti hanno vinto la mia resistenza. Ho visto per la prima volte delle cifre fiorate alla fiera di Vicenza di un paio di anni fa: per una qualche ragione che non è utile analizzare le ho trovate antipatiche. Poi col tempo ho cominciato ad apprezzarle e adesso quando ci butto l’occhio le mani fremono. Vanno molto di moda le cifre dell’Alphabet brodè mille fleurs di Isabelle Gagnebin, bellissime, cariche in ogni tratto di fiori variopinti, ma ancora non sono riuscita a sfogliare il libro (Silvia, del blog In punta d’ago ne ha ricamate un po’). Ho acquistato invece quello di Diane Lampe’s, Embroidery for all Season. In verità Diane non illustra in dettaglio l’esecuzione degli alfabeti, perchè si occupa dei giardini in miniatura, suggerendo ovviamente come allestirli nelle varie stagioni. Dai suoi giardini ho rubato qualche fiore per vestire una cifra imbottita, in una composizione veloce e impulsiva e dettata dalla voglia di provare, e ne è emerso un giardinetto primaverile essenziale, con qualche fiore iperfertilizzato e un’ape drogata. Questa non è chiaramente una classica cifra fiorata, ma un esperimento personale in tecnica mista.
Ricamare i fiorellini è piacevole ed è estremamente creativo, perchè si può andare con l’ago sulla stoffa con un tracciato minimo e ci si può dare alla totale improvvisazione, copiando i motivi dall’utilissima tavola botanica che offre Diane e che si intravvede in foto: il suo lavoro infatti è stato quello di aver sintetizzato in pochi punti il portamento e la morfologia di molte piante ornamentali. Col senno di poi l’operazione sembra banale e vengono alla mente diverse soluzioni anche per piante non illustrate nel libro, quindi grazie a Diane, che, pare un controsenso, ha ampliato il mio immaginario miniaturizzandolo. I punti sono semplicissimi: molto punto margherita, nodini, un po’ di festone, erba e varianti. Va benissimo per recuperare gugliate di filo avanzato ma non è adatto alle principianti e alle viaggiatrici, solo e proprio per il fatto che richiede una elevata quantità di colori. L’unica difficoltà che ho rilevato, come prima esperienza, sta nella regolazione dell’ampiezza dei punti,  che devono essere sufficientemente minuti e fitti al fine di non creare vuoti e dare la giusta proporzione ai fiori, evitando le iperfertilizzazioni….
Il mini giardino, arrampicato sulla sua iniziale, è dedicato con affetto alla maestra Paola, che insegna ad Anita l’arte e tante altre cose. Attraverso Anita anche noi qui a casa impariamo e le siamo grati.