Doveva essere tutto pronto per il suo arrivo e invece non ho preso in considerazione che lui potesse essere pronto prima. Ma è così bravo che continuo a lavorare, e adesso, finalmente, può dormirci dentro:
L’idea del completo per lettino è nata dalla voglia di provare un po’ di patchwork, con però l’intento di fare un lavoro di recupero, come suppongo sia nata la tradizione dei quilt. Perchè trovo che le stoffine americane siano splendide (e quando vado nei negozi specializzati mi fanno tanto gola…), ma c’è qualcosa che mi infastidisce all’idea di comprare la stoffa e farla a pezzi tanto piccoli per poi ricucirli, come se ci fosse un che di finto, nonostante la resa meravigliosa delle trapunte che vedo spesso esposte, spesso frutto di una creatività quasi poetica.
Eppure la tradizione del patchwork mi attrae molto: quando vidi per la prima e non certo ultima volta il film Gli anni dei ricordi, mi dissi che prima o poi avrei avuto anch’io il mio circolo della trapunta. Più verosimilmente sarà un circolo di ricamo, ma poco importa: ne ho subito il fascino. Sull’onda dell’entusiasmo successivo al film, ormai più di un decennio fa, ho cucito quella che l’allora ancora solo fidanzato aveva battezzato la panzanella degli stracci, indegno esempio di trapunta, che comunque con baldanza ancora rallegra la camera di Mario…
Ho divagato un po’… 
Riprendo considerando una fortuna non aver buttato via le camicie del papà, che rosicchia rapidamente i colletti con la barba, facendomi scartare capi praticamente nuovi. 
Ho scelto due camicie: una azzurra e una con un motivo scozzese e, dopo presuntuosi sogni di elaborati schemi di rattoppi, in una giornata ho assemblato una banalissima quanto eternamente gradevole scacchiera.
Confesso seri errori di esecuzione, che però sono serviti a creare una preziosa occasione di confronto con una gentilissima esperta nel settore, che gestisce il negozio di Filomania di San Bonifacio e che mi ha insegnato anche come realizzare le applicazioni.
Per rendere le code dei coniglietti ho ricamato a punto nodini con un filo di lana grossa nei paracolpi e con l’imbottitura del trapunto fiorentino nel cuscino. Ho ricavato la scritta del nome con il font Rope MF.
E’ un lavoretto semplice e senza pretese, e ora contribuisce a rendere più morbidi i suoi sogni, probabilmente popolati da enormi poppe danzanti…