Se siete depresse, lavorate della setosa seta rossa… 
Non conosco la gamma dei rossi della seta, ma questa che avevo ha una tonalità davvero meravigliosa (simile al DMC 321). Il vecchio filato Anchor, ereditato dalla zia Bianca, non è stato un buon alleato per la perfetta resa del ricamo, ma vi assicuro che non è difficile come pensavo. E’ vero che la seta scivola, ma il tessuto è talmente compatto (tramatura non evidente, al contrario del lino), che è più facile rendere i contorni e, quando tagliate il festone, è una delizia apprezzarne la perfezione.
Di seta dunque il camicino della fortuna, regalato con affetto da una nonna a un’altra futura nonna, sulla scia delle emozioni che una nuova gravidanza sempre scatena.

Lino bianco, invece, per il bavaglino, la cui curiosa foggia dal fascino antico ho estrapolato da un numero de Il ricamo Illustrato…, oppure la Broderie lyonnaise, o la broderie pur tous…? Purtroppo ho salvato l’immagine tempo fa, senza registrare la fonte.
Il motivo a fiorellini, invece, proviene da un album di decalcabili di Mani di fata.
Il ricamo Illustrato è una rivista antica, fuori copyright, che trovate sul sito di Elena, mentre le riviste francesi le potete ammirare nella galleria di Armelle non su Picasa. Ringrazio entrambe per le magnifiche scansioni.
Visto che non riesco a darvi un indirizzo preciso per ritrovare il disegno, lo posto qui sotto direttamente.