Succede che a volte una giornata produttiva ti coglie alla sprovvista.
Bella forza…
Ho ignobilmente ignorato figli e famiglia con la scusa del sabato e sono andata avanti per i fatti miei, dimentica dei ritardi dei compiti e dei pasti da sfornare.
Pare che tutti siano sopravvissuti e il successo dell’esperimento invita alla replica.
Ho prodotto la stella al sole della panca in cortile, assaporando per la prima volta quest’anno la necessità di togliere la maglia. Colonna sonora il cinguettio delle bestiole alate, intervallo fitness ogni due per tre (scale) per scattare la foto dell’avanzamento e distrazione occasionale il gatto del vicino, esercizio di tiro al bersaglio. 
Poi ho ricamato le conchiglie e pure mi sono messa a scarabocchiare le animazioni, che mi pesavano sullo stomaco per l’inerzia e la paura di affrontarle, infine rompendo il ghiaccio.
Ho scribacchiato due parole, vincendo il timore del foglio bianco e con curiosità ho appreso di avere ancora memoria, benché poca.
Ho ricevuto un regalino brillante e utile, lanciato al di qua del cancello, grazie al quale riuscirò a finire  questo tutorial.
E così mi accorgo che, nonostante l’apparente solitudine produttiva di questa giornata, se mi guardo dentro mi trovo popolata di personaggi che vivono nella memoria e nei pensieri.
Tranquille… Non ho una buona mira.
Il gatto ne è uscito illeso.