Sembrano passate solo un paio di settimane… Eppure è già primavera! 
Una primavera ormai matura e siamo già in maniche di camicia.
La Vale esce trionfante con le caraffe di limonata imperlate di rugiada e la Fulvia, in piena frenesia, saltella scodinzolando per fare la festa a tutte, ma siamo in troppe e in troppi.
A ridosso della vigna e del pergolato carico di rose, una serie infinita di tavolini rotondi con seggiole di metallo smaltato in bianco e decorato a trafori si perde alla vista, sotto ampie tende bianche sinuose come onde. Sulle tende lo stesso motivo traforato degli arredi, ricamato durante la notte dalla Lory a punto inglese.
Pure negli occhi della Cesarina scorgo una luce diversa nel volto marmoreo, ma per evitare che la luce muti funesta in raggio inceneritore, mi defilo fulminea nel settore sudamericano, dove becco la Sam e la Michy darsi a sfrenati balli caraibici. 
Mica qui si sta a pettinare le bambole, diceva quello! Tira fuori la Gabry, srotolando metri di cotone stampato a fiori squillanti, arrivato fresco fresco dalla giungla in sette varianti.
Accomodate sulle seggioline, iniziamo a lavorare. 
Io finisco nel tavolo delle bambine, manco mi ci avesse messo per punizione la Cesarina… E l’ipotesi che mi possa stanare ovunque coi sui poteri soprannaturali mi paralizza con gli occhi sbarrati per un istante. 
Ma come si fa il bocciolo? Trilla una bimbetta sui 6, con due codini ai lati delle orecchie da cui partono quattro corte treccine per lato che mi schiaffeggiano ad ogni movimento.
Spiego che i colori da usare per boccioli e rose sono tre: DMC 350-3688 e 818. Tutto lavorato a due fili. Che si possono alternare a piacere seguendo il dipinto e che per il bocciolo iniziamo col ricamare una palletta a punto pieno, come abbiamo fatto per le bacche. Ai lati ci mettiamo dei punti vapore festonati e le mostro il movimento, che non è altro che quello del punto vapore, con la variante degli avvolgimenti, da sostituire con il punto che si fa nell’avviare le maglie ai ferri. Le aggiungo che se a casa poi non se lo ricorda, può cercare sul cellulare della mamma Cast-on stitch, ché di tutorial la rete ne è piena.
Annuisce come una che la sa lunga e lo fa.
Semplicemente lo fa, perché se glielo spiego, per lei è normale poterlo fare.
Non mi dice che è troppo difficile.
Semplicemente ci prova finché non ci riesce, come quando ha imparato a camminare. 
Forse perché non è passato così tanto tempo da allora e si ricorda che è così che si impara.

E le rose?
Per le rose, racconto, partiamo dai petali più esterni e distesi e li ricamiamo a punto festone. 
Le dico, sotto voce e saettando gli occhi a destra e a sinistra come per controllare che nessuno ci stia ascoltando, che sto per svelarle un segreto. I suoi occhi si fanno rotondi come palline da tennis e scintillanti come diamanti. Si avvicina con la testa quasi a sfiorare il suo naso con il mio e mi sussurra… Io li so mantenere i segreti!
Le spiego che, quando voglio che i punti così lunghi del punto festone colorino bene bene la stoffa, alterno un punto lungo a punto corto.
Occhei, Broh! Esclama soddisfatta. 
E poi?
Poi al centro ricameremo una piccola rosellina a punto vapore, circondata da tanti punti vapore festonati con 16-18-20 avvolgimenti e che più ce n’ha più ne metta e che quando tutto sarà finito, se avvicineremo il naso alla stoffa , inizieremo finalmente a sentire il profumo.

Esegue gli ordini alla perfezione e poi mi mostra il risultato.
Fantastico!
Tutto… 
Meravigliosamente e gustosamente imperfetto. 
Poesia da leggere sui fili gonfi e che vibra tra le fibre stropicciate del lino.
Come avevo previsto, non ha usato i colori che ho proposto, ma un miscuglio di gialli, blu e rossi, che neanche Picasso. Annuso la stoffa e sento profumo di ananas, maracuja e Big-Mac. 
Superlativo! Le dico stentorea, guardandola negli occhi e annuendo vistosamente, facendole intuire quanto la invidio. Quelle lucette negli occhietti mi fanno venire in mente una torta con tante candeline sopra.
Poi lei prende il dipinto originale e mi chiede… Ma a te cosa ti piace di questo?

Mi ha preso alla sprovvista.
Beh… Mi piace perché mi piace… Farfuglio. Perché io di solito disegno cose un po’ schematiche… Sai… Quadrate… Simmetriche… Lei invece è libera, vedi? E le indico la Patty, che ha legato un pennello ad una canna di bambù e poi ha convinto la Lory a fare altrettanto. Roteano su se stesse dipingendo rose sulle tende tese ad onde sulle nostre teste, con questi lungi pennelli. E vanno a cozzare l’una con l’altra e gli schizzi si trasformano in nuovi boccioli, che fioriscono assorbendosi sulla tela.

C’è un po’ di simmetria! Mi dice lei, puntano l’indice di ciascuna mano sulla foglia estrema a destra e su quella a sinistra. Caspita! E’ vero! Faccio io! Dai che dopo la prendiamo in giro!
Ma non mi ha ascoltato, perché la Cesarina, con un fazzoletto rosso al collo, pesanti bermuda a pois e un berretto floscio portato di traverso sul capo, sta urlando in francese di salire presto sulle mongolfiere.
Io e la bimbetta ci guardiamo con la bocca spalancata, solleviamo le spalle disegnando un sorriso tirato a 32 denti, urliamo Siiiiiiiiiiiiii e ci precipitiamo al raduno, malamente raccogliendo le nostre cose.
Con la testa tra le nuvole e un assortimento di gialli…
Stesso non luogo, stessa non ora.
Mi hanno giustamente fatto notare che ho dimenticato di spiegare i sepali dei boccioli, da ricamare con punti vapore a 10 avvolgiment! Mi è piaciuto aggiungere quello che sale al centro, per un effetto più realistico.

Parte quinta dello story-tutorial d’auguri, organizzato da Gabriella, Patrizia ed Elisabetta! Ogni martedì e venerdì finché la tela non l’abbiamo ricamata tutta!
Se non hai ancora scaricato il disegno, trovi tutte le istruzioni in questo post di presentazione!
Grazie per essere passato a trovarci,
Elisabetta