Il mio ultimo post è stato male interpretato. Doveva essere preso solo come il delirio di una che adesso non sa che pesci pigliare e invece tanti hanno creduto che stessi iniziando a proporre una nuova lungimirante avventura. Grazie per la fiducia, ma… Ahimè! Niente di succoso bolle in pentola. E certe mie amiche (con l’ingrata prole) aggiungerebbero pure che niente di buono, sicuramente, potrebbe mai bollire in una mia pentola (specificando non trattarsi di un problema di qualità delle pentole).

Fateci caso: quando disegno le mie iniziali, è perché devo fare esercizio e mi sembra brutto tentare a casaccio su roba d’altri. Dunque questo è solo un esercizio, per rifarmi la mano a telaio, dopo tante rose. E’ vero che cammin facendo nascono le idee e mi piacerebbe sperimentare un po’ di colori e di varianti, e diversi alfabeti antichi su cui mi rifaccio spesso gli occhi e che non ho mai il coraggio di iniziare… E’ vero anche che ho un paio di temi che vorrei impostare o approfondire (dimensioni e colore, per esempio), ma nulla ancora è definito. Per fortuna!

Perché ci vuole una vacanza. Ci vuole un po’ di cincischiamento vecchio stile, di quello che oggi mi va di tentare così e domani colà, come ai vecchi tempi, quando il ricamo era solo ricamo a tempo perso. Devo rispolverare, in sostanza, il sentimento originale.

E i fini osservatori noteranno quanto io alla fine sia banale e ripetitiva negli schemi: estate, blu, reminiscenze marine e assisiane. Credi di evolvere, e invece ritorni al punto di partenza.

Questo blu è un po’ più blu, ma sempre lì finiamo.

Comunque lo segnalo, perché mi pare una bella combinazione per monogrammi, anche e soprattutto maschili. I colori dovrebbero essere (vecchie matassine di cui ho perso i riferimenti): blu DMC930, ecrù DMC3782. Io ho usato il cotone da ricamo n.25 (art. 107 di DMC).

Barilotto porta-aghi magnetico di Roberta Dazzini, de Il laboratorio degli Etruschi!