Sono ancora molto sorpresa del grande entusiasmo con cui è stata accolta la foto di quest’iniziale. Io la trovo interessante, ma non mi sembra un pezzo particolarmente riuscito o originale. Mi sto facendo l’idea che seduca il bagliore del punto pieno, che viene esaltato da quegli intermezzi opachi rampicanti. L’attenzione cade su quelli, che sono ricamati un po’ strano, ma l’effetto wow credo alberghi, come sempre, nella luce.

A prescindere dalle ragioni, cercherò di soddisfare il desiderio che ha scatenato, o che mi pare aver letto tra le righe.

L’alfabeto è il Sajou 665, scaricabile sul patternmakercharts a questo link. Io la C l’ho stampata alta 8 cm.

Ho ricamato con il cotone da ricamo n.25 (art.107 di DMC), colore 932, che è uno dei colori della Vale.

Noioso punto pieno dappertutto, elementi arricciolosi compresi (noioso a meno che non scatti la sfida e so che scatterà…). Su questi va aggiunto, alla fine, un ripasso a punto indietro ripetuto tre volte, a righe sfalsate. Se è vero che alcune immagini hanno le parole, credo e spero che la foto seguente risponda alle domande emerse dalla mia breve quanto inutile spiegazione e blocchi le imprecazioni affioranti alle labbra.

Avviso i naviganti che ho dovuto indossare il ditale anche sulla mano sinistra, perché uscire sul dritto attraverso l’imbottitura non è facilissimo. Ho trovato utile forare prima il punto di ingresso e di uscita con un ago più grosso. E anche che conviene prima ricamare i rami a punto pieno e poi i salsicciotti. Quello di destra l’ho ricamato prima ed è venuto troppo panciuto, invadente e poco avvolgente. A farli dopo, scivolano con più grazia attorno ai rami.

Stop. Mi sa che non ho altro da dire. Forse posso solo ricordare che la copertura del punto pieno è al 90% questione di tensione del filo: il segreto sta nello scrutare il profilo delle imbottiture come fosse quello di una montagna e decidere l’ora di smettere di tirare il filo solo quando il punto è ben allineato ai precedenti. Per fare questo occorre un lieve cambio di prospettiva: un cenno del capo che consenta agli occhi di scrutare il profilo come se fossero appoggiati sulla stoffa…

E con questa immagine di dubbia comprensione, che accompagnerà il ricamo dell’intero alfabeto sul vostro divano, vi lascio. 

Addio pianure… 

Parto a breve per una folle vacanza, con folli compagni di viaggio, che hanno sempre folli idee, e non so se riuscirò a tornare. E se mai ce la farò e se la follia  non avrà preso il sopravvento, disegnerò un’altra lettera. 

So già di quale alfabeto.