Mentre il mondo sfodera gli addobbi di Natale e l’attrezzatura da sci, io ricamo il mare.

Mi ci vuole un antidoto contro il freddo, la pioggerellina e il buio di metà pomeriggio. Non c’è tisana, o coperta di pile, che possa sostituire il calore del sole che scalda la pelle e che ti acceca, riflettendosi sulle onde, obbligandoti a socchiudere gli occhi e ad ascoltare senza distrazioni i discorsi del mare e le repliche dei gabbiani.

Chissà se davvero era necessario un nuovo campionario. 

Forse era tutta una scusa per tornare al mare.