Non solo alfabeti, ovviamente.
Cominciavo ad ingranare… I colori un po’ ancora mi facevano arrabbiare e, conscia dei miei compromessi, ricamavo dei disegnetti che mi uscivano piuttosto piacevoli e facili, cinguettando.
Come un nuvolone che adombra il primo sole di primavera, Mario iniziò ad aggirarsi guardingo, alzando un sopracciglio.
– Vai a studiare!
– No, aspetta…
– Non ti azzardare!
Con aria di sufficienza se ne andò mormorando qualcosa sul dimorfismo sessuale degli uccelli e sulla livrea meno colorata della madre.
Sbraitai un Lo sapevo già, sa-pien-to-ne! Ma nella vita bisogna accettare dei compromessi e un giorno quando sarai grande lo capirai.
Lo sapevo che aveva ragione.
Mi rodeva.
Mai ammetterlo!
E comunque.. Aggiunse lui…
Uccelli rosa e azzurri a quella maniera non si sono mai visti.
E’ tremendamente vendicativo, Mario.
Ma anch’io.
Eccovi l’Uccello Azzurro Orientale…
.
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E lo stucchevolissimo Ciuffolotto dell’Himalaya.
Ci ho provato davvero a fare madre e padre diversi, ma non c’era verso di farmi piacere la composizione.
Credo che avvierò un contest per premiare la combinazione vincente! 😜
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