Trovare in questi giorni la luce adatta per una fotografia in casa è difficile…
I fazzoletti sono in bisso di lino Bellora, tessuto che non mi ero mai azzardata a provare, erroneamente convinta di mostruose difficoltà, definitivamente sfatate. La tela ha una sua consistenza e si lavora facilmente, la trasparenza è affascinante.
L’angolo l’ho disegnato io ed è facilmente riproducibile, mentre le cifre provengono da un alfabeto presente in un libretto antico molto ricco che è mia continua fonte di ispirazione, scaricabile e anche consultabile on-line sull’Internet Archive. Bisogna cercare la seguente pubblicazione: Janon Co., Fine Hand Embroidery, Monograms, 47 West 34th St, New York.
I fregi che escono dai fiorellini sono ricamati a punto annodato, che io non conoscevo e che ho trovato spiegato in un libro sul ricamo d’Assia che ho comprato alla fiera di Vicenza. Ricorda vagamente il palestrina, anche se non ha lo stesso sontuoso rilievo. E’ di rapida esecuzione e vivacizza il lavoro. Per motivi di copyright non inserisco l’immagine del libro, ma ne ho trovato la spiegazione sul sito della Gaiart dove il punto si chiama punto catenella annodato.