Questa è la mia ultima fatica.
E non so dirvi se sia ultima perchè la più recente, oppure perchè non vedrete mai più niente del genere su questo blog.
E’ stato difficile maneggiare metri di stoffa, potendo lavorare soltanto quando inappropriate manine di marmellata dormono.
E il bianco notturno è il bianco del lino F.lli Graziano.

Il disegno è tratto dal catagolo J.F. Ingalls del 1886. Fino a poco tempo fa il catalogo era tutto on line, mentre ora è misteriosamente scomparso. Spero sia soltanto un problema momentaneo, perchè è una miniera d’oro.
Per ricamare il soggetto ho iniziato dalle margherite, riempiendo di nodini il bottone dei fiori…

Sono passata poi ai fiordalisi: ho rubato l’idea della griglia sul calice dei fiori da un libro sullo stumpwork. 

Dunque ho ricamato le spighe, le cui foglie sono realizzate con il punto spina. Non sono sicura che si chiami così. Sarah, nel suo blog (Sarah’s hand embroidery tutorials), che dal punto di vista didattico è fantastico perchè ha compilato una classificazione sitematica dei punti e delle loro varianti a cui io ricorro spessissimo, lo chiama raised fishbone stitch. Nonostante mi stia antipatico nel movimento, è interessante perchè si autoimbottisce.

Ma il pezzo di cui mi sono innamorata è il fiocco, benchè tutti quei pallini mi abbiano fatto soffrire. E’ disegnato con grazia ed è perfetto per il punto pieno.

Corredano la tovaglia dieci (dieci…!) tovaglioli con uno stemma di famiglia e il ricamo di due angoli opposti con lo stesso stemma, circondato da una ghirlandina che ho ricavato dal disegno originale.

Non lamentatevi per il solito mezzo giliuccio, perchè ne vedrete ancora. 
Adesso termino il post e vado a dormire per qualche settimana. Poi passerò a ricamare qualcosa di vistosamente colorato per risvegliare i sensi.
Nel frattempo… Buona Pasqua a tutte!

Aggiornamento:
Grazie a Janine, che mi ha inviato il link del catalogo Ingalls! Visto che ci sono e che mi ero dimenticata, aggiungo anche il disegno che ho usato io…