Mi sono lanciata in un disegnino che mi stava a cuore da tempo, provando uno splendido filato (DMC 4140), che ha sfumature che vanno dal marrone al rosa carne e pallido.  
Premetto che io non so disegnare e che partorire certe cose per me è tanto. Ovviamente mi faccio aiutare dalle preziose risorse on-line… Vi svelo un trucchetto che ho scoperto: metto in un motore di ricerca il nome dell’oggetto disegnato che voglio trovare (preferibilmente in inglese), seguito dal termine vector. Mi sono fatta l’idea che sia un termine usato dai grafici per indicare gli elementi adatti a costruire immagini complesse e sfondi. Di solito scopro queste cose vegetando al computer quando sono depressa: i disegni sono così deliziosi da risollevare anche gli animi più prostrati. 
Questa volta devo aver digitato tree of life vector o simili. Così sono stata catapultata su Can stock photo, che ospita l’immagine da cui copiare la chioma. 
L’idea delle radici contorte in un cuore, devo ammettere, non è mia e sono felice di citare l’autorevole fonte: L’ago cantastorie di Renato Parolin. Lui sì che di alberi se ne intende! 
Volevo citare il link, ma non trovo un’immagine ufficiale. Il disegno è bellissimo: ci sono due esili querce abbracciate, le cui radici si intrecciano a formare un cuore racchiudente la parola Amitie, mentre dai rami penzolano alcuni cuori. Come l’ho visto, ho subito immaginato di sostituire Amitie alle iniziali dei genitori e ai cuori le iniziali dei figli. Ma è inutile, non riesco più a iniziare un lavoro a fili contati. E così è nata la mia personale quercia, che invece delle ghiande ha prodotto le mie rose… Involontariamente (o condizionatamente) ho combinato le simbologie della solidità della quercia con la crescita nello sbocciare e con l’albero della vita.
I colori autunnali ben si addicono a questa stagione…
Non mi soddisfano le iniziali tra le radici e ho sprecato diversi fogli per provare soluzioni alternative. Alla fine ho optato per lo stesso font con cui ho scritto i nomi e cioè l’Abbeyline.
Ho già in mente la seconda versione dell’albero, con iniziali migliori, in cui però dovrò rinunciare al cuore… Vedremo!
Grazie a tutte per i vostri commenti!