Soggetto ricamato seguendo un progetto di Hazel Blomkamp,
contenuto nel libro Crewel Intentions.
Ho modificato leggermente il disegno e variato i colori.
L’editoriale di Embroidery di questo mese introduce ai suoi articoli evocando lo Slow Movement.
Conoscevo lo Slow Food, nato come reazione ai Fast Food, ma… Come dire… Non so come potrebbe sopravvivere la mia famiglia senza un pellegrinaggio bisettimanale al Pipe Donald, perciò… Ho sempre censurato l’argomento.
Mossa dalla intuitiva attinenza con le faccende di ricamo, ho fatto comunque una pigra googolata su siti indigeni, colmando qualche lacuna storica e approdando alla lettura della filosofia slow
Mentre leggevo mi sono trovata, preoccupata e un po’ delusa, a non trovare niente di particolarmente illuminante. Se fossi stata più giovane avrei sbuffato scocciata e avrei liquidato l’argomento con una scrollata di spalle, ma la mia veneranda età mi impone di prendere atto che, se qualcosa esiste, una ragione ci dovrà pur essere. Insomma ho speso qualche giorno in meditazione per scoprire che probabilmente la mia vita è… Ter-ri-bil-men-te slow.
Ovvio dunque non sorprendersi.

Se sei a casa con dei bambini, non puoi che seguire il ritmo di Madre Natura. E’ vero che la vita moderna è piena di orari da rispettare e assurdamente complicata da impegni inutili, ma… Se anche sei in ritardo e devi vestire un bambino sotto i cinque anni, non puoi accelerare troppo i movimenti, perchè dovrai assecondare il suo braccino che si alza con un eterno movimento, mentre per forza ti deve raccontare che non può uscire senza la macchinina rossa (e cerca di gesticolare con assoluta lentezza con quello stesso braccino per farti afferrare bene il concetto) e poi attendere esasperata che alzi una gamba, facendo un rapido calcolo, sconsolata, che di gambe ne ha due e che non gli hai ancora infilato le scarpe. Per esperienza personale posso assicurarvi che trasformarsi nella sorella cattiva di Hulk non accelera i suoi movimenti.
Quindi abbiamo ansia, stress… Frustrazione? Vabbè, ma tutto tre-men-da-men-te slooow. Keep calm, arriverai in ritardo!
Quando non sto con i bambini, che faccio? Qualche spesa o commissione fast (ok), lavori di casa un po’ troppo fast (va bene) e poi? Si, certo, diverse attività frenetiche da gestire contemporaneamente, come capita a tutte le donne con una casa o una famiglia da gestire. Tipica attività fast prettamente femminile, che stressa fisicamente e psicologicamente, ma che in fondo si limita a poche ore nella giornata.
E poi?
Ricamo.
Ricamo parecchio.
Slow, sloow, sloooow, slooooow

D’accordo! Se ricami su commissione lo stress può essere alto, soprattutto se la scadenza è domani e ancora stai sfilando l’orlo… Farai nottata e ti roderai il fegato, ma… Non c’è niente da fare: la tua velocità di crociera non la puoi aumentare. Che tu sia rilassato o stressato, che tu abbia un giorno o un anno, solitamente il tuo tempo medio è quello. Anzi… Si sbaglia di più all’accelerare dei movimenti, quindi il vantaggio è nullo.
Abbiamo dunque ansia, stress… Frustrazione? Eh, già… Ma tutto i-ne-so-ra-bil-men-te slooow.
Non pigro o comodo, ma slow. Uno snervante slow.
La percezione dello scorrere del tempo, però, è tris-te-men-te fast.
E l’eternità della vita slow, contro lo schizzare fast del tempo, è sconcertante.
Mi aveva convinto un articolo che cercava di spiegare il motivo per cui in età adulta il tempo sembra scorrere più rapidamente: in sostanza attribuiva la causa al ridursi dell’effetto novità. Bisognerebbe riempire le proprie giornate di eccitazione infantile.
E io per trovarmi uno svago…

Ho riletto quello che scrissi riguardo al ricamo mostrato in questo post e ora infine tardivamente finito. Un piacere minuzioso da regalarsiIn vacanza da me stessa… In sostanza un lavoro più lento del solito… Forse per ritrovare il sapore calmante del ricamo, dilatando la percezione del tempo?
Come è sottilmente perversa la natura umana!
Dunque? Ogni tanto, anzichè ricamare, dovrei probabilmente andare a fare una bella corsa… Veloce, veloce:  fast. Sicuramente sarebbe così noioso da trasformare cinque minuti in due ore percepite. A meno che non mi prendesse un colpo, visto lo scarso allenamento, ne guadagnerebbe anche la salute, quindi vivrei di più.
E invece probabilmente mi darò ad un altro estenuante Hazel Blomkamp. O a qualcosa di simile.
Sapete che Hazel ha condotto e condurrà anche un corso in un viaggio organizzato sul Fiume Mekong?! Questa di sicuro sarebbe una eccezionale esperienza slow per ringiovanire fisico e mente! 
Ad ogni buon conto, mi piacerebbe davvero sentire il parere di qualche donna fast e del suo rapporto con il ricamo, di per sè semplicemente slow.