Passano frettolosi i giorni e, se non mi decido a partire con il racconto garantito dei giorni ad Abilmente Vicenza, finisco per dimenticarmi tutto e per non ricordarmi più se ci sono davvero stata o meno.
Partirò dalla tavola delle feste, allestimento collaterale che mi gettò nel panico più assoluto poche settimane prima della fiera e cioè quando mi fu comunicata la mia partecipazione. 
Già trovare piatti decenti sarebbe stata un’impresa… 
Ma il vero dramma era ed è che io e il Natale, ve lo devo proprio confessare, non andiamo tanto d’accordo. L’idea di strapazzarmi in un fine settimana a ricamare decori in rosso e oro mi faceva mancare l’aria. Tanto più che avevo ancora sulle labbra il sale del mare e tra le mani le mie conchiglie.
Mi tuffai nel mucchio ancora da stirare dei miei vecchi ricami, lanciando in aria alla rinfusa oggetti poco consoni ad una tavola e selezionando il selezionabile. Scuotendo sconsolata la testa scoprii che tutto ciò che mi rimaneva erano brandelli di ricami rosa.
Da questa triste storia fatta di disaccordi con il Natale e risorse carenti, nasce la tavola Pink Christmas.

Tovaglietta bianca preistorica e segnaposto già visto, lo so.
Ma ecco l’inedito pezzo forte! 
Nel già citato fine settimana di entusiasmante terrore, mi divertii a ricamare e a costruire un menù, che immaginavo avrebbe potuto rendere elegante la scena…

E siccome vi trascuro da un po’, ho deciso di mettervi qui disegno e colori per farmi perdonare.

Ho ricamato con il rosa DMC 224 la scritta a punto erba a spessori variabili e con il 3053 gli archetti a punto mosca e i tratteggi in verde. Sempre con il 224 ho ricamato a punto vapore il centro delle rose, mentre con il 948 i giri esterni e i boccioli. Con il 3022 le foglie delle rose a punto margherita e con il 746 i nodini sparsi.

Tanti in fiera mi hanno chiesto con quale tessuto io abbia realizzato tovaglia e tovaglioli. Ebbene sembra essere un lino 206 di Bellora alto 2,70 m. Io lo compro al vicino Giesse Scampoli, ma non so se tutti i Giesse hanno i listini come questo.
Mi è stato anche chiesto di spiegare come io abbia ricamato l’orlo.
Ehm… Coff, coff… 
Ho tossito parecchio, ho fatto finta di non capire, ho improvvisato un punto parigi dell’ultim’ora e poi… 
Perchè proprio le bugie non le so raccontare… 
Ho dovuto confessare che l’orlo è fatto a macchina. Certo passerò alla storia come quella che ha piazzato nel salone del ricamo di Abilmente la tovaglia finita a macchina, ma… L’alternativa era il tavolaccio nudo e crudo e vi assicuro che non sarebbe stato uno spettacolo di maggior buon gusto. Comunque negli angoli una roselletta ce l’ho messa e vi dirò che, dopo aver confessato il malfatto, qualcuna mi ha pure detto Che peccato! Mi piace proprio come è venuto. Si può fare anche a mano?
Ok! veniamo al CD, così nel gran finale riesco anche a farvi ridere…

L’idea di partenza prevedeva anche della carta musica con le note di White Christmas stampigliate sopra. La stampa era orrenda e anche le composizione non prendeva forma, così rimase solo il CD. 
A mia discolpa posso dire che nacque principalmente come esercizio per scritte curve. 
Sapevo che su Word, selezionando WordArt si potevano distorcere scritte ad arco, con qualsiasi font. Per provare seguite il seguente percorso:
Inserisci… WordArt… Trasformazione. Così arriverete ad avere il vostro testo inscritto in un cerchio. Il problema è che la distorsione la ottenete trascinando un cursore che ancora non ho capito che ruolo gioca e con quali regole. Di fatto non sono riuscita ad arcuare a dovere la scritta come volevo e, se qualcuno di voi fosse tutta pappa e ciccia col cursore… Vi preeegooo… Si faccia avanti!
Ora vi lascio ridere con calma. 
A presto con il capitolo1 di Conchiglierie: un’improbabile collezione!