Come sempre, mi sono fatta travolgere dagli eventi e non mi sono concessa lo spazio per aggiornare il blog durante la mia pausa nel campo di grano. 
Non mi chiedo da molto tempo perché lo faccio… 
Di tenere in vita il blog, intendo.
Quando l’ho aperto mi sono data una semplice regoletta, stupida, se volete: non potevo considerare un lavoro finito se non lo avevo fotografato e postato sul blog. 
Mi sono evidentemente presa sul serio almeno quella volta, perché sono passati più di dieci anni e quasi tutto quello che è uscito dalla scatola dei lavori (l’anta in vergognoso disordine, ad essere precisi) è stato fotografato e postato. 
Se sono durata è probabilmente perché così veramente portavo a termine un progetto, come antidoto alla mia pigrizia, il mio fatalismo e il mio vabbéfalostessimismo.
Una terapia all’inconcludenza a cielo aperto.
Morale della favola… 
Qualche volta prendere decisioni stupide va bene.
E siccome mancavo un po’ dal blog, il blog mi mancava. 
La faccenda dei libri e tutto il resto mi hanno complicato un po’ la vita e, soprattutto, mi hanno caricato sulla gobba un pacchetto di responsabilità che pesano e che qualche volta hanno piegato il mio umore. Siccome ho il sospetto che alcune di esse siano frutto della mia fantasia, particolarmente propensa a vagare per suo conto e a suggerirmi cosa ora non posso più fare o dire, urge di tornare al vecchio stile. 
Il blog è un luogo dell’anima, personale…
Risata collettiva…

Nel senso di una comunicazione pura, aperta e disinteressata! Suvvia!
Vorrei che avesse a che fare col lavoro il meno possibile. 
Vorrei tornare a raccontare le cose per come le faccio e per il loro perché, senza condizionamenti.
La soluzione che ho trovato è quella di aprire un sito dedicato alla promozione e al lavoro e di tenere il blog come diario personale.
Lo dico perché così mi decido finalmente a consegnare il materiale all’addetto alla questione…. Appunto!
Non volevo annoiare con tutta questa premessa, ma la foto di apertura mi ha innescato istinti nostalgici e quello squarcio di porta aperta sul futuro mi impone di sistemare alcuni aspetti confusi delle mie settimane.
Certo anche gli audio motivazionali di Audible non scherzano!

Prego notare la magnifica confezione, opera di Laura Tremolada de La cor:nice!
Avevo adocchiato al suo banco di Mantova, a Natale, una serie di composizioni elaborate grazie al recupero di legni grezzi e me ne ero innamorata. 
Così mi era permessa di chiedere a Laura qualcosa di simile, specificando che usasse assolutamente i legnacci
E con l’intento di dare un uso pratico e culinario alla cosa, è nata l’idea dell’appendino.