Ogni anno mi riprometto di organizzare e programmare qualche corso estivo, perché io stessa trovo che sia l’estate il momento giusto per concedersi la serenità di tornare a imparare.
Ma sono arrivata a giugno senza fiato.
L’ultima settimana ho fatto la spola tra feste di fine anno, visite mediche di controllo per tre, un’urgenza e il mio primo secondo esame di terza media…
Giornate spese a tentare di fare breccia nell’ottundimento annoiato da fine scuola di Anita, con una punta di divertimento e di sano sadismo genitoriale.
Ho avviato un lavoro a punto pittura per sfuggire allo sballo, finendo per rovinare le premesse con la fretta, usando colori sbagliati e un’ossessione poco produttiva.
Avevo trovato il mio ritmo.
Un lavoro in mano e uno a telaio, da portare avanti con calma in due momenti della giornata, alternando al lavoro manuale le incombenze al pc, le commissioni e i lavori di casa.
No… Preparare pasti umani ancora non era parte della mia perfetta giornata.
Peccato che la mia strategica daily routine sia durata poco più di una settimana e mezzo…
Ve lo farò vedere il pittura disastro, anche se è bruttino, perché ho tentato di fare una cosa interessante.
Ma oggi volevo parlare della funzione delle vacanze e della necessità di mettersi tranquilli in un angolino a pensare e a fare cose a caso, senza farsi troppe domande, per provare quella cosa che volevi tentare da tanto.
Ho scarabocchiato un campionario per il punto pieno, con due obiettivi:
– trovare un’imbottitura che consenta di ottenere a telaio lo stesso tipo di rilievo che si ottiene in mano;
– sperimentare o riepilogare punti di superficie o effetti di copertura.
Il mio primo passo è stato quello di ricamare quel serpentino caramelloso rosa.
Sui colori possiamo insieme stendere di comune accordo un velo pietoso giallo a pois viola e farci battutine sarcastiche per sdrammatizzare lo scempio.
Ho provato la lavorazione a bande, irregolari.
Contavo i giri del rosa chiaro, misuravo a spanne l’intervallo…
L’esercizio mi ha insegnato che, per evitare il diradarsi delle bande nella pancia e per enfatizzare la rotazione, dovevo mantenere la misura a spanne nella curva più ampia e non in quella interna.
Il ricciolo puffo con la giarrettiera mi ha fatto disperare.
Volevo provare un reticolo simile a quello che si trova nel Crewel, ma l’avrò disfatto sette volte, con conseguente infeltrimento delle povere gobbe. Alla fine ho lasciato la soluzione meno peggio, che comunque non mi soddisfa.
Per fortuna, a seguire la frustrazione, è arrivata la mia creaturina simpatica: la volutina fogliosa verde.
Finalmente con lei ho trovato l’imbottitura giusta e sono riuscita a provare un intreccio che avevo notato nel ricamo in oro e che sarebbe stato interessante trasporre nel punto pieno.
Non ho fatto altro che lanciare cinque punti da un parte e cinque dall’altra, alternativamente, inclinandoli rispetto alla direzione solita. Ho forse lavorato in modo asimmetrico, finendo per adagiare l’intreccio non proprio al centro, ma non sono certa che sia possa fare altrimenti.
Avevo disegnato lo stesso campionario da ricamarsi in mano…
Questo tratteggio si vede di frequente nelle iniziali dei corredi vintage. Anche qui i dubbi sono saliti alla gola. Mi chiedo se non sarebbe stato meglio usare, anziché un 25, un filo di mulinè o due fili (che sono più plastici), per evitare quell’effetto a gradini.
Mi sono bloccata con il ricamo della volutina fogliosa gemella gialla, a punto pieno semplicemente, ma con sfumature degradanti. Ho usato i fili che avevo e si sarebbero potute scegliere tonalità più azzeccate, ma…
Essendo lo scopo del campionario quello di far lavorare più la testa che le mani…
Va bene così.
Va bene così.
A questo in fondo servono le vacanze.
A rallentare azioni, programmi e movimenti, per produrre il vuoto.
E a stare a guardare i pensieri che casualmente si scontrano facendo scintille nel buio.
A rallentare azioni, programmi e movimenti, per produrre il vuoto.
E a stare a guardare i pensieri che casualmente si scontrano facendo scintille nel buio.
Ho la mia prossima inizialina a punto pieno…
Thanks for sharing your beautiful work ! Always enjoy seeing it
Nupur H. – Connecticut, USA
Dunque…vediamo….Sei in vacanza ma lavori…o meglio fai lavorare i tuoi neuroni, che sicuramente fra un po' ti farano una causa sindacale per vacanze maturate ma non godute e sfruttamento disumano che neppure Kunta Kinte si sognava!…. Detto questo e dopo aver letto tutto il tuo racconto mi sento di dire che le contaminazioni oro/filato di cotone o altro ti darano sicuramente alla testa! Se questo è solo l'inizio non oso pensare a quale potrebbe essere la fine! Le tue volutine fogliose mi ricordano quegli schiribizzi colorati che i grandi chef dipingono sui piatti per farti venire la voglia di assaggiare ma alla fine resti con piu' fame di prima! Con te è la stessa cosa:finita un'acrobazia che ci lascia immaginare di essere arrivati al traguardo….ecco che te ne sci con un'altra trovata che ti fa capire di essere di nuovo al punto di partenza di non si sa bene cosa ma di cui si sa che sarà bellissimo! E quindi iniziamo ad affannarci a seguire i tuoi progressi ed i tuoi esperimenti, facendo scommesse che sappiamo già essere perdenti in partenza, e ti seguiamo passo passo come il cane da tartufo dietro a un vago odore del pregiato tubero! Non so chi sia meno normale se noi o tu! Ma vedi, il bello è proprio questo: in un mondo pazzo riconosciamo il capofila e quindi….avanti con gli esperimenti :-)
Very beautiful work 💐
Boa tarde
Parabéns pelos seus trabalhos
Gostaria de saber se você pode enviar
Um exemplar do seu livro
Ribbon Embroidery para mim
Rosana Maria de Almeida Oliveira
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Obrigada querida e Deus te abençoe sempre