Siamo andate a correre sull’argine. 
TUTTE! 
La Cesarina è stata irremovibile. 
Qui non c’è età o condizione fisica che possa essere presentata come giustificazione. 
Abbiamo corso sul tappeto di foglie rosse e gialle  finché non è arrivato l’inverno, respirando come mai prima il vento contrario, al saluto di stormi di uccelli in partenza, sotto un cielo grigio che si apriva ad ogni curva su un tramonto violetto e ad ogni ponte in una parentesi primaverile.
Sulla strada del ritorno… Freddo gelido, cappotti, giusto il tempo di entrare. 
La Vale è pronta con la cioccolata calda, la Cesarina ha le forbici in mano e le batte minacciosa sul palmo sinistro. 
Sul volto il sorriso di chi è sicuro di mietere vittime.
Nessuno si spiega come abbia fatto a cambiarsi così in fretta.
Oggi tocca alle bacche, ma prima bisogna passare il test del punto erba e ci scambiamo le occhiate complici di chi ha capito il ruolo delle forbici.
Due eventi, fortunatamente, mandano a gambe all’aria il programma. 
Per prima cosa la Lory annuncia che ha appena terminato le tende per la Reggia di Versailles e parte a mostrarcele ad una  ad una, impeccabili e complete di giliuccio sui tre lati e sulle trame verticali. Per ogni tenda un fiore del parco, declinato in riccioli e volute. Ad ogni tenda che si srotola, invidia e depressione avrebbero gareggiato a guastare la mirabile visione, se non fossimo in questo non luogo in cui i brutti stati d’animo sublimano all’istante in entusiasmo e motivazione.
Siamo dunque tutte pronte a darci alle bacche, quando un’esile manina si erge dal gruppo, gli occhi la puntano e una voce esile quanto la mano sussurra interrogativa: 
Ma il telaio va messo a telaio?
Scatta la rissa.
E’ ovvio! Ovvio che no! Sarebbe più ovvio sì che no. Non è ovvio per te quel che è ovvio per me! Mi pare ovvio che non sia ovvio! E così via…
Mi siedo accanto all’esile manina, ci guardiamo, solleviamo le spalle, lei lo mette a telaio, io lo tengo in mano. Voglio vedere se il cerchio perfetto del telaio stampato reggerà le mie tirate.
Così parto con un punto pieno semplificato, senza troppa preparazione. 
Troppe bacche, Patty! Troppe bacche! 
Ma non mi sente..  
Piroettando sulle note dello Schiaccianoci, è lì che dipinge riccioli di ghiaccio sul pavimento, da cui sbocciano rose violette striate d’arancio. Ad ogni rotazione un getto di colore blu si schianta sulle pareti e noi ne abbiamo appena schivato uno, abbassando d’istinto la testa. Sono state prese in pieno la Sam e la Michy, ma erano così prese a ridere per un aneddoto un po’ sconcio, che manco se ne sono accorte.
Vado con il primo strato di imbottitura verticale entro il profilo della bacca, con due fili di DMC 3777
Aggiungo di rimando il secondo a coprire tutto. Non mi formalizzo troppo sulla lucentezza delle bacche e lavoro tutto con due fili di mulinè. Mi accorgo che i contorni non vengono proprio precisi precisi, ma il disegno è molto elaborato e qualche compromesso bisogna pure accettarlo…
Ad un filo, con lo stesso colore, ricamo le spine con piccoli punti lanciati, scorrendo sul rovescio del lavoro attraverso il punto erba già ricamato. Allo stesso modo lancio i ciuffetti in capo alle bacche col marrone DMC 801 a un filo.

Pare sia stato indetto un concorso di insulti creativi emersi lavorando le spine. Corre voce che il vincitore si aggiudicherà una foto inedita della Patrizia struccata, appena alzata dal letto.
Buone! State buone! Ammonisce la Gabriella, cambiando nuovamente l’ordine dei colori delle pezze sullo scaffale, per far spazio ai piumini.
Si ode il fischio di un treno e tutte e tutti ruotiamo il capo e lo sguardo oltre i vetri della veranda, ammutolite dalla gigantesca figura di un antico treno a vapore parcheggiato là fuori e avvolto dalla nebbia delle sue esalazioni. Mentre la nebbia si dirada una figura prende corpo e la Cesarina, in divisa blu e berretto, tuona di fare presto, che il treno non aspetta.
Sfrecciando incontro alla primavera a caccia di germogli…
Stesso non luogo, stessa non ora!
Parte terza dello story-tutorial d’auguri, organizzato da Gabriella, Patrizia ed Elisabetta! Ogni martedì e venerdì finché la tela non l’abbiamo ricamata tutta!
Se non hai ancora scaricato il disegno, trovi tutte le istruzioni in questo post di presentazione!
Grazie per essere passato a trovarci,
Elisabetta