Patrizia ha fatto un post su Fb di rimbrotti, lasciandosi sfuggire qualche complimento. In particolare lodava la mia capacità di adattamento e il mio sforzo di Patriziarmi, contrapponendolo alla sua spensierata libertà d’azione. Ahilei…
Mi è balenata la perfida ideona di lanciarle pubblicamente una sfida.
Cattivissima me, faccio leva sulla sua impossibilità a sottrarsi all’attesa del pubblico…
Così ecco, a nostro grande vantaggio e a suo immenso rodimento, le terribili restrizioni per la sfida:
1. Una forma ovale, di dimensioni massime 20x13cm. Specifico: non una foglia o parte di essa (o rametto, spina, macchia) dovrà uscire dalle dimensioni sopracitate, pena l’annullamento del campione.
2. Tre rose gialle e un numero di massimo 6 boccioli.
3. Almeno tre steli di lavanda, ma non più di quattro.
4. Totale massimo 30 foglie
5. Bacche in numero inferiore a 15
6. Un campo interno vuoto di almeno 10×5 cm
Ti voglio bene anch’io, Patrizia.
Attendiamo fiduciose.
Passo dunque al secondo disegno, che a dirla tutta fu il primo ad essere stato bocciato via wapp: Bel movimento, cavolo! Però è un po’ rado, è fuori misura…
Dovete sapere che tutto era partito con l’idea di ricamare un corredino da neonato.
Riformulo:
La mia idea era quella di ricamare il corredino da neonato.
Lei aveva annuito… O scosso la testa? Boh. A me sembrava che fosse d’accordo. Non poteva non esserlo. Eh, eh…
Corredino da neonato scartato (beh, si vedrà!).
Le foglie vorticano e vanno un po’ dove vogliono, esplose come nel disegno della tenda. Io le ho lasciate danzare scomposte quasi tutte.
La Patty verrà a saperlo ora, mentre anche voi leggete.
Ma io mi fingerò morta e non risponderò ai messaggi vocali.
Ho…
SIMMETRIZZATO.
…
E’ stato più forte di me.
Una battaglia silenziosa di sguardi: dal dipinto alla carta, dalla carta al dipinto. Gocce di sudore sulla fronte, matita tremante tra le dita. Un crescendo di tamburi, respiri per ritrovare la calma.
Il disegno della balza ha decretato la fine dello scontro.
Rigide linee parallele e un ricalco in simmetria hanno imbrigliato la poesia, ma hanno lasciato che l’elemento centrale vibrasse puro e forse… forse… forse gli hanno regalato tutta l’attenzione che meritava, convogliando lo sguardo, che scivola dalle estremità note, tutto su di lui, per far seguire agli occhi il giro, che non si capisce dove inizia e dove finisce, ipnotico.
Stessi colori della tenda, con un obiettivo strano, che un po’ mi spaventa.
Vorrei rivestire un grosso cesto portabiancheria, che sta proprio nei pressi della finestra che ospita la tenda. Non ho la più pallida idea di come tirar fuori il modello, ma intanto parto con una striscia di lino, a cui attaccherò il resto in cotone. Così disegnata, però, mi ha fatto pensare al bordo di un asciugamano, o di un lenzuolo e credo che potrà essere riciclata per usi diversi.
135 cm di balza…
Prima o poi mi faccio viva (non per la Patty, ovviamente).
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