Ma ve la ricordate la sfida che avevo lanciato alla Patty in quei venti secondi di perfidia che ogni tanto chiunque dovrebbe concedersi? 

Parentesi: il calendario filosofico in realtà parla di venti secondi di follia (coraggio folle, audacia imbarazzante), ma quelli ahinoi sono più difficili da mettere in pratica. Beh… Negli ultimi tempi qualche confine mi è anche capitato di sfondarlo. Mi sono sentita come un extraterrestre caduto dal cielo, che osserva gli umani muoversi e parlare, paralizzata, stremata dal bilancio deludente dei miei risultati e della mia evoluzione. Che comunque è stata un’evoluzione.

Ma torniamo ai venti secondi di perfidia: avevo imposto condizioni estreme (estremamente puntuali) ad uno spirito libero e incontrollabile (si veda qui, se l’evento dovesse essersi perso in questi turbolenti mesi di rose e conchiglie).

Quattro mesi di perfidia. E ora mi metto all’opera.

No… Scusate…

Ma veramente non pensavo fosse passato così tanto tempo. Pochi giorni per finirlo, ve lo prometto. C’è quel giallo che non vede l’ora di fondersi col viola della lavanda e con quello struggente mattone delle bacche. Cosa farci, poi, è una storia che ancora deve prendere forma…