Tutti gli eventi di quest’anno piovono dal cielo cadendomi a piombo a un palmo di naso. E mi trovo a promuovere una fiera il giorno prima dell’allestimento e mi rendo conto che così non andrebbe fatto.
Per farmi perdonare, e perché ormai qualcuno forse arresterà leggermente il passo sfiorandolo a Bologna, mostro qualche stralcio del pezzo forte del Patrizia & me, dal dipinto che galeotto fu… E per il quale da quel giorno ricamammo avante…
Ma il vero problema oggi è che non ho un bagagliaio.
E stasera dovrei caricare la macchina.
Cioè… Il bagagliaio c’è, ma non si apre. Nemmeno con parolacce, crisi isteriche e spallate.
Sto per portare la macchina dal meccanico. Sono pronta a incassare il suo sorrisetto di biasimo, l’alzata di sopracciglio e l’occhiata d’intesa col truce collega. Già so che balbetterò cose e implorerò che stasera io possa andare a ritirare l’auto, completa di sportello posteriore e non fatta a pezzi, perché se anche non si aprirà più per l’eternità, io domani avrò bisogno di lei. A costo di caricare il bagagliaio con una spedizione speleologica, srotolando i sedili posteriori.
Altrimenti arriverò a dorso di mulo.
Ma arriverò.
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