Sul calar della sera, in fiera a Bologna, solo bicchieri vuoti e resti umani.
Ricordo poco.
Dicono che io abbia ballato, ma mi stupisce: mi imbarazza il solo pensiero di aver fatto volteggiare una mano, figuriamoci il resto. Dicono pure che io abbia intrattenuto una lunga conversazione con l’Annalisa delle fuseruole, mentre mi riempiva il bicchiere.
Ripetutamente.
Quella delle fuseruole… Avete presente, no?
Sostiene che io le abbia promesso di ricamare una cosa che sa di ceramica, bruciasse pure tutte le mie conchiglie avessi mai poi osato negare, in cambio di una mattonella… O un mattone? In testa? Non lo so.
Mi tocca obbedire.
Tanto lo so che la conoscete…
Posso dire di no?
Mi ha fregato.
Sembra tuttavia una bella fregatura. E capita a fagiolo, mentre cerco di capire i contrasti, avendo intrapreso l’ennesimo tentativo di riprendere in mano la teoria dei colori, con l’incoraggiante successo di essermi addormentata a pagina trentacinque, anziché ventinove. Nella top seven di Itten sta il contrasto di colori puri e pare che l’arte decorativa antica, includente vetrate, ceramica e ricami folk, lo utilizzasse spesso. Mi viene da pensare che dipendesse dalla scarsità dei materiali e, nel nostro caso, dei filati capaci di tenere il colore al lavaggio, ma in fondo dubito che le mie teoria abbiano una qualche autorevolezza in materia, visto che tremo all’idea di dire sciocchezze.
Che si prenda dunque con leggerezza qualunque mio tentativo di dare un nome a quello che sto facendo. Mi si aiuti soltanto a capire perché è così difficile.
Stampo il soggetto e già i colori mutano, in virtù dei limiti degli inchiostri e dei miei mezzucci di poco conto. Vabbè. Sale una certa frustrazione, ma l’acquieto elaborando fini strategie per trovare i colori giusti (che già non sono più tanto giusti) e mi risolvo ad accostare il foglio ingannevole all’opportuna colonna della cartella colori. Una vocina mi dice che sono diventata proprio bravina, l’altra ride di gusto.
Piango perché so che quella che ride è già in scacco matto.
Giusto il tempo di iniziare… Vi saprò dire…
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