Si sono intrecciate due storie.

La prima è quella di Alessandra, per la quale ho ricalcato un paio di iniziali e aggiunto fiorellini a destra e sinistra e poi anche in alto e in basso, giusto per essere sicura che non si trovi con le mani in mano troppo in fretta al corso. Operazione interessante. 

E poi c’è la seconda. Non posso far finta di essermene dimenticata. Certe cose non si dimenticano. Solo che… Diciamo così… Volevo prolungare il piacere. Sì, dai. Mettiamola così. 

Per fare il tutorial del libro Di rosa in rosa – Ricamare gli acquerelli di Patrizia Silingardi, avevo iniziato un lavoro e fotografato passo passo tutti gli avanzamenti. Arrivata all’ultima foto avevo ripiegato con cura il pezzo (senza averlo terminato) e lo avevo mandato a quel paese perché ero stufa. Lo so. Non dovrei ne dirlo, ne raccontarlo. 

Però è così. 

Avevo ricamato troppe rose in troppo poco tempo ed era arrivato l’inverno. In inverno non ci sono rose. Non è una giustificazione. Comunque lo avevo archiviato. E un po’ me ne ero dimenticata. 

Ora che arriva Abilmente, lo spirito del Natale futuro mi è apparso in sogno, mi ha sbattuto al muro e mi sibilato all’orecchio di terminare il pezzo. Io non ho mai capito perché la Patrizia sotto Natale fa post equivoci su me e Scrooge.

Il punto è che ho tirato fuori il pezzo per finirlo e ho disegnato le lettere e i fiori per Alessandra e mi è tornata una gran voglia. Aggiungere pezzi qua e là, come fatto oggi, e come suggerito per la ormai celebre tovaglia di pag.38, è divertente (e decisamente facile). E se doveste decidere di portarmi le vostre soluzioni ad Abilmente (che ormai sapete che la domanda di rito con espressione scandalizzata E non me lo hai portato?! è sempre in agguato), sappiate che sarò allo stand 852 del padiglione 7, da giovedì 13 a domenica 16 (Abilmente autunno Vicenza).

La mia socia sarà altrove. Non me l’hanno messa vicina perché si è iscritta ieri, credo. In un messaggio le avevo fatto presente: vedi tu, ma forse almeno una settimana di preavviso gliela devi dare. Però noi non ci formalizziamo, giusto? Scaveremo un tunnel diretto nel sottosuolo, o costruiremo una sopraelevata. In ogni caso, come sempre, basterà tendere l’orecchio per trovarci…

A prestissimo!