Mentre metto gli ultimi punti, ascolto i sette vocali in arretrato della Patrizia.
Mi racconta cose… E non sono certa che sia sempre io il destinatario del messaggio.
Credo che dipinga, mentre registra i vocali.
Me la figuro a parlare in direzione del microfono, mentre tiene il pennello con una mano e con l’altro braccio afferra la nipotina che si sbraccia perché vuole rovesciare un barattolo di vernice sul divano bianco, rispondendo alle richieste dei suoi innumerevoli figli, tra naturali e acquisiti. Contemporaneamente impartisce istruzioni ad un corriere, che è venuto a portare o prendere un pacco.
Succede sempre, quando sei al telefono con la Patty.
.
.
La domanda che mi sorge spontanea è…
Se si concentrasse, sola, nel silenzio di uno studio vuoto, con i soli pennelli a focalizzare le sue attenzioni…
Riuscirebbe a creare cose tanto belle? I colori si spargerebbero sulla tela straordinariamente armoniosi e mai scontati?
Nessuno mai mi ha fatto volteggiare in maniera così inusuale sulla cartella colori.
Scrivi un commento