Un giorno ero da Elisa Stagni, della merceria Giochi di filo di Bologna, perché tenevo un corso strano, che metteva insieme un po’ di tecniche e un po’ di richieste.
Ero arrivata il venerdì e avevo fatto la turista, scoprendo una Bologna che non conoscevo, ma forse perché la guardavo con occhi diversi.
Gli stessi occhi mi erano caduti il sabato su una serie di piccole borsette con cerniera, che Elisa aveva appeso proprio vicino alla cassa. Mi ero fermata, mentre spiegavo, ne avevo presa una e avevo guardato tutte con aria interrogativa. Chi più chi meno, il gruppo aveva capito e colto il mio entusiasmo nello sguardo: la borsetta aveva tutta l’aria di essere un ricamabile straordinario.
Così, anche se a distanza di un po’ di tempo, mi ci sono tuffata in questi giorni. L’avevo disegnata a Mantova ed era rimasta sulla stampante a guardarmi di traverso per tutta l’estate. Il disegno è tratto dal libro Di rosa in rosa – ricamare gli acquerelli di Patrizia Silingardi, ma ho ricamato con i colori de La vie en rose.
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Temevo che la stoffa fosse un po’ troppo rigida, perché all’aspetto appare come un cotone rustico pesante, che però ha l’indubbio vantaggio di tenere bene la forma della borsetta e di non stropicciarsi.
Beh…
L’ho ricamata senza alcun problema.
Credevo che avrei dovute fare gugliate più corte, causa usura del filo, e invece tutto è filato liscio. Questo modello è sufficientemente grande per avere il movimento della mano che si insinua nella borsa e che potrebbe rappresentare l’unica vera difficoltà.
Elisa mi ha assicurata che le avrà a Fili senza tempo!
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