E’ successo che, in un pomeriggio di fine estate, un rivolo di vento freddo e minaccioso sfiorò il mio collo.

Mi passò tutta la mia vita davanti…

Quella fatta di sciarpe per proteggermi dal maldicollo (e già lo potevo sentir avanzare), cappotti, gelo che si insinua tra gli indumenti, benché opportunamente stratificati, dita delle mani e dei piedi congelati, fazzoletti di carta.

Mai visione fu più triste, perché tornavo dal mare.

Solo un’immagine mi trattenne dal prendere il primo aereo per la savana: un albero di Natale scintillante, in una notte stellata e il calore di un pacchetto donato, mentre fuori qualche fiocco di neve scende e un pettirosso trilla alla luna.

Fu questione di un attimo…

Poi rinsavii e adesso vi scrivo dalla savana.

Nessun pettirosso all’orizzonte.

Solo leoni.

Macchè…
Ci andrà a nozze la Patty. Credo non smetterà un secondo di prendermi in giro.
Mi sono sempre rifiutata di fare disegni di Natale. Me li aveva estorti con la forza, negli anni passati.
Non so davvero cosa mi stia succedendo.
A breve… Breve e-book!