L’occasione è un compleanno, il regalo è una bottiglia di Whisky, il ricamo è un piccolo centro siglato. Ho cercato di dare un’impronta maschile al lavoro scegliendo un decoro essenziale e senza fronzoli, rinunciando a montagne di deliziosi fiorellini. La semplicità del fregio richiedeva però una sfilatura importante, che ho realizzato annodando i fascetti a gruppi di tre e poi singolarmente con effetto a onde. L’angolo è una rotella a sedici raggi a punto indietro, modificata per somigliare a una margherita (alla fine il fiorellino mi è scappato…). Il disegno è tratto dal Libro delle cifre ricamate della Babbi Cappelletti, mentre la sfilatura e l’angolo sono ottimamente spiegati ne Gli Antichi Punti a giorno di Giuliana Buonpadre.

E’ il primo lavoro che realizzo con la canapa di Carmagnola, che ho acquistato a Vinovo, e sono ancora indecisa se faccia per me: l’idea della fibra inconsueta e alternativa mi gratifica, ma qualcosa mi lascia perplessa al tatto e per l’aspetto, meno raffinato e lucente del lino. Però per questo lavoro è soddisfacente perchè evoca, col suo colore, il gusto invecchiato e torbato del Whisky. C’è da considerare anche l’aspetto culturale: raccontando della conferenza di Vinovo e mostrando la stoffa di canapa a conoscenti, sono tornate alla memoria tradizioni perdute legate a questa fibra ed essendo un materiale che si racconta, acquista subito un valore aggiunto. Così è venuto fuori che anche nella zona in cui vivo le famiglie destinavano parte dell’orto alla coltivazione della canapa, che poi lavoravano per tesserne le fibre e realizzare con telai casalinghi lenzuola e tessili per la casa e l’abbigliamento. Siccome i telai erano di dimensioni ridotte le lenzuola si componevano di più teli, chiaramente cuciti a mano e non di rado ricamati e siglati. Sarebbe interessante chiarire le tecniche utilizzate e vedere qualche reperto… Alla conferenza della mostra di Vinovo, Assocanapa ha spiegato le difficoltà relative alla coltivazione della canapa legate all’uso alternativo di questa specie come pianta da droga. Grande la mia ignoranza in materia: non sapevo che la canapa (Cannabis sativa) è la stessa pianta da cui si estrae la marjuana (in passato si erano distinte due specie, mentre in realtà le due piante sono varietà che possono coesistere nella stessa piantagione). Ne deriva che fino a poco tempo fa le colture fossero soggette a sequestri da parte delle forze dell’ordine, anche in mancanza di una normativa adeguata. Ora le cose stanno cambiando, ma chiaramente il settore non ha potuto avere uno sviluppo con una tradizione forte. Eppure la pianta si presta ad usi disparati. Merita fare un salto sul sito di Assocanapa per verificare l’importanza della canapa, potenzialmente sfruttabile in edilizia, nell’allevamento, per la produzione di materiali riciclabili, oli combustibili, carta, pannolini, nell’alimentazione e, ovviamente, nel settore tessile e nell’arredamento.

Su di un lato è l’iniziale del festeggiato, sull’altro quella della moglie. Perchè non c’è miglior regalo che ricordare a un uomo la sua amata…!?