Li ho visti in una vetrina durante una gita ad Arezzo, in uno di quei negozi con ambientazioni simil country, ma più raffinato, e arredamento shabby chic, che tanto va di moda.
Siccome il tempo è tiranno, cercando nei cassetti della memoria un’idea veloce per un regalino a un paio di mamme, sono riaffiorati proprio quegli appendi-abiti rivestiti in stoffa ricamata.

Ho chiesto aiuto alla macchina da cucire e a una metrata di passamaneria scovata con sollievo in fondo a una scatola. Le cifre ricamate invece provengono da Il libro delle lettere della Babbi Cappelletti.
Per confezionare gli appendini basta, come è facile immaginare, ricavare dall’oggetto la sagoma e poi ritagliare la stoffa in doppio, cucendo e orlando a piacere. Diffidate però degli appendini in metallo: solo in apparenza sono tutti uguali! Meglio verificare ogni volta la sagoma.
L’idea è versatile, perchè si può usare qualunque stoffa e qualsiasi tecnica per ricamare le cifre. Si possono anche riciclare le vecchie stoffe siglate dei mercatini (quelle delle nonne no, mi parrebbe un delitto).
Per una delle sue mamme, Silvia mi ha commissionato invece una fascia avvolgi-libri in lino, con iniziale tinta in due tonalità di lilla molto belle. L’idea è tratta dal libro Esprit de famille: chiner, recupere, creer di Audrey Fitzjohn.
La R è di un alfabeto che trovai in rete e che faccio prima a postare qui direttamente…