Prima che finisse l’anno, dovevo proprio provarci…
Non so se riconoscete l’alfabeto: è quello su cui ho allestito le lettere del mare, sfrondando e ripiegando le foglie d’acanto, per riplasmarle in onde. Il Sajou 344, che potete trovare sul patternmakercharts.
Mi chiedevo quanto sarebbe stato impegnativo ricamarle a punto pieno e, in preda all’ottusità di fine anno (che ormai registro da un decennio, fatta di necessità di riordinare i cassetti e vuoto mentale), ho disegnato una A e una M per i due tendoni della camera dei bambini/ragazzi/mostri. Cotone da ricamo n.25, DMC 932. Disegno stampato con un’altezza di 13 cm.

Tutta a telaio su bisso di lino. Pensavo di morire.

Invece vi confesso che lentamente le mani tornano a fare il loro dovere e la tela quasi non si distingue dal lino solito. Spero solo che il telaio non lasci il segno. Vi farò sapere. 

Un poco al giorno, mi è bastata una settimana e anche meno. Finalmente mi sono liberata dalla frustrante voglia di vedere il lavoro terminato e mi concedo il piacere del movimento. Ho preso pure a fare tagli di filo cortissimi e questo mi preoccupa un po’, perché se divento troppo virtuosina e precisina mi faccio antipatia da sola. Ma non c’è pericolo. Duro poco…

La fase uno è completata. Adesso recupero un floche azzurrino per le fogliette e i nodini, che devo avere in una qualche scatola in un qualche cassetto di un qualche armadio. 

Per fortuna è il momento buono per le ricerche…