Risvegliate dal canto del gallo della campagna moncalierese io e la Gabry ci accingevamo baldanzose a vestire il mitico grembiulino nero. La strada non aveva più segreti per noi… 
La sera prima avevamo solcato i campi di mais fino al tramonto. 
Prima che l’ultimo raggio di sole abbandonasse l’orizzonte, la tecnologia, preziosa quanto dannata, ci aveva suggerito la strada. 
Si, ok. 
Non lo sapevo che il mio cellulare aveva le mappe.
Basta…
Smettetela!
Ma dal momento che avevamo la nostra stella cometa, avevamo già imparato la strada.
Cioè vabbè… La Gabry aveva imparato la strada. Io facevo finta di sbagliare ad ogni svolta..
Avevo in programma diversi corsi e il ritmo si fece incalzante dal primo momento. Fu complicato tenere a bada contemporaneamente allieve, visitatori e Orso, che si accingeva a mettere in pratica il diabolico piano per distruggere il covo segreto degli scoiattoli. Aveva passato la notte con le mucche della stalla per mettere a punto l’esca con cui attirarli. Mucche… Troppo astute!
Un viso familiare! Claudia di Bergamo! Orso le saltò al collo.
Un bacio, un abbraccio e una sonora ramanzina perchè posto troppo di rado. 
Ok, capo! Sarai contenta adesso, che è quattro giorni che vi appesto con le mie follie?!
Un viso sconosciuto ma consapevole… Paola? Non ricordo bene… Sapeva tutto di me e della Gabry. Ora sicuramente anche di Orso, che studiava permaloso le sue parole per verificare l’attenzione verso di lui.
Che piacevole conversazione!
Poi mi salta fuori con la faccenda che posto poco… Ma allora si era messa d’accordo con Claudia! Lo confessi!
Un viso simpatico, con un gran sorriso… Elena! Parla che ti riparla cosa scopri?! Che è la vicina di casa dei miei cugini di Biella! Coincidenze e amicizia! Affascinante!
Andai nella stanza della punizione di Orso per fare i corsi e lui non perse occasione di inscenare una ramanzina sbattendo la porta che si erano assicurati che non chiudessimo… 
Un leggero mal di testa cominciava a diffondersi da una qualche zona profonda sotto le sopracciglia e fu piacevole scoprire che allo stand tutto era quiete (la Gabry però portava i segni della valanga fuoriuscita da un paio di pullman…).  
Mi concessi un paio di regalini:
1. Una fuseruola di un delicato colore verde acquistato dalla mitica Anna Barola;
2. L’ennesima forbice Rovaris perchè di più comode non ce n’è. Io non le conoscevo le Rovaris, ma conoscevo le loro forbici. Orso le ha trovate irresistibili. Grazie a loro…

… e all’incontenibile Sandrina Martin con i suoi audaci ricami, Vinovo è stata tutta una fragorosa risata. Secondo me l’hanno fatto apposta a metterle vicine…
Stavo allo stand a contemplare i miei acquisti e a rimirare furtiva lo splendido banco del  gruppo di ricamo di Casale, con i suoi meravigliosi colori robbiani, quando mi si pararono davanti insoliti personaggi…

Giravano leggiadri per il castello come se niente fosse… 
Spettri?
… Spettri!!
La stanchezza doveva aver avuto la meglio. Orso cominciò a dare di matto.
Anch’io mi feci prendere dal panico e cominciai ad agitare braccia e gambe pronta alla fuga. 
Ma nel delirio il mio occhio colse un dettaglio che mi paralizzò nella posa del discobolo…

Lo spettro più elegante reggeva un bauletto foderato di seta e decorato con medaglioni ricamati nei toni del lilla. WoooW…
La morte ti fa bella.

Fuggimmo Orso, la Gabry e io (con un mal di testa ormai lancinante) verso l’uscita.
Feci accomodare Orso su una sedia per riprendere fiato e poi lo vidi lentamente girarsi inorridito verso…

… la dama senza testa!
Cadde svenuto e ci precipitammo al B&B.

Nella prossima, nonchè ultima (!!) puntata, Orso ha la meglio sugli scoiattoli e viene incoronato re della foresta. Stay… Only stay.