Arrivò infine domenica. Esausti eravamo stramazzati a letto portandoci nell’oblio l’incubo degli spettri e la preoccupazione di un’altra giornata di delirio.
Al nostro arrivo il castello ci apparve quieto. Solo le formiche avevano passeggiato leggiadre la notte tra gli stand, ma gli esseri materiali sono una presenza confortante. Orso anzi si entusiasmò all’idea di trasferire il formicaio nel quartier generale degli scoiattoli e lo persi di vista quasi subito perchè si precipitò a fiutare la pista sotto i teli degli stand. Non ci preoccupammo perchè ormai Orso era di casa… 
Ehm… di castello.
Colsi la pace dell’alba per visitare le scuderie e mi regalai tre bottoni in ceramica raku gloriatovo fantasticando di ricamare qualcosa in seta per richiamare la lucentezza di questi curiosi oggetti, abbinando filati in cotone tinti a mano per riprodurre le infinite sfumature racchiuse nei segreti processi di fabbricazione di queste ceramiche.
Mentre tornavo alla mia postazione mi imbattei in meravigliosi ricami bandera e non riuscirei a descriverli tutti. La palpabilità della lana e i colori pastello mi hanno sempre affascinato. Quando confronto i miei ricami con gli oggetti bandera mi trovo sconsolata a pensare che quelli sì che sono arredi!
Vagando per il castello infine mi imbattei in Sylvie Lezziero e nel suo incredibile ricamo in bianco. 
Vi consiglio caldamente di andare a visitare il suo blog (http://lsbroderie.canalblog.com/) . 
Fate un respiro profondo prima di aprire la pagina, perchè rimarrete senza fiato. Aux point de Touraine... Io non parlo francese, ma fortunatamente suo marito faceva da ottimo interprete. 
Ogni pezzo sarebbe stato da studiare per ore: alcuni campionari mostravano le fasi esecutive dei pieni e dell’inclusione di frammenti di pizzo, oppure di retini e in ciascuna fase lo stesso motivo era stato ricamato per illustrare l’avanzamento. Pazzesco e incredibilmente istruttivo. 
Una scorcio di paese realizzato completamente in fine ricamo in bianco mi ricordò il fazzoletto che vidi al Museo Don Mazza di Verona e dissi a Sylvie che avrei fatto presente alla guida che si sbagliava nel dire che ormai adesso nessuna era in grado di ricamare così!
Mi porto a casa uno specchietto da borsa che ritrae un suo superbo lavoro, evitando ovviamente di girare l’oggetto dal lato sbagliato…

Questo il mio bottino di Vinovo. Comprai al volo il filato azzurro sfumato Atalie da Bernadette Baldelli, roteando la testa come i gufi quasi di 360° per riuscire senza speranza a cogliere gli infiniti dettagli del suo meraviglioso punto croce, mentre correvo verso l’allarme che aveva cominciato a suonare alle grida di… fermate l’orso
Già. Anche Orso aveva fiutato il suo bottino…

Giverso Gioielli Torino
Non lo chiusi nella stanza della punizione solo perchè ci sarei dovuta andare anch’io a breve per i corsi.
Al mio ritorno due incontri memorabili…
Silvia... Silvia di Dentelles d’abord (http://merlettoadago.blogspot.it/)! Con Silvia corrispondo da qualche tempo e morivo dalla voglia di conoscerla. Silvia è generosità e passione vera. E cammina un passo avanti.
Stefania... Stefania Bressan (http://www.angolostefania.it/main/)! Beh… Non le servono presentazioni! Con lei e Francesca Rakam godrà di una nuova vita e colgo l’occasione per ringraziarle per la pubblicazione di Aprile e Maggio, a cui dedicherò a breve un post.
Ma le apparizioni erano ricominciate e l’inquietudine a salire…

Decisi di affrontare la questione con il mio proverbiale buon senso e… 
Mi diedi alla fuga strillando.

Fui richiamata all’ordine da una musica celestiale che proveniva proprio dalla mia stanza. Feci capolino e vidi gli spettri danzare. Mi imposi di pensare questo: spettro che danza no cattivo, ma il coraggio ancora non arrivava. Orso fu decisamente più tosto di me e diede un morso al baldanzoso cavaliere per accertarsi della sua materialità. La moglie, che aveva appena litigato con lui, godendosi la vendetta inferta da Orso, lo prese in simpatia e finimmo per scattare una allegra foto ricordo.

La giornata volgeva al termine e finalmente ebbi il piacere di incontrare Gisella Tamagno, a cui feci i miei più sentiti ringraziamenti ed espressi i miei più vivi complimenti per l’impeccabile organizzazione. Gisella è speciale e tutti lo sanno. Esco da Vinovo con il rammarico di non essere riuscita a visitare il suo stand, perchè quest’anno la manifestazione si era estesa nelle sale comunali del paese eio non ero riuscita ad uscire dal castello. Ho un pendaglietto con un quadrifoglio, simbolo dell’Associazione Il Quadrifoglio, che so già come usare…
Era sera e presto avremmo smontato l’illusione. Ma la Fede era ancora con noi.
Non ve ne avevo mai parlato, ma io, Orso e la Gabry avevamo accettato la sua presenza con disinvoltura. Si presentò il primo giorno con simpatica ed elegante timidezza, accompagnata dalla sua panciuta compagna, che temevamo stesse per partorire nella sala del parquet, rischiando di non riuscire ad imparare le roselline che doveva disseminare sul corredino.
Dal quel momento trovammo la Fede ovunque. Quando mi chinai per raccogliere un ago, la scorsi sotto lo stand. Mi diressi verso la finestra per prendere una boccata d’aria e me la trovai aggrappata al cornicione. La Gabry aprì la borsa per estrarre il suo pranzo macrobiotico e ce la trovò dentro. Orso si diresse verso la sua sedia perchè era sfinito e… Chi gliel’aveva rubata?!

Mitica Fede! 
Orso decise che era troppo e la fece scappare a gambe levate rincorrendola fino all’uscita e facendole assaggiare le sue mascelle.
Ma tutto è ben quel che finisce bene: gli scoiattoli erano ancora vivi.
La Gabry ricompensò Orso con una confezione gigante di ovetti Kinder e tornammo all’ovile. Orso si addormentò esausto con il suo premio tra le braccia.

Fine.