Non immaginatevi cose strane! Il titolo inganna, ma è solo un ricordo: semplicemente le ricamavo mentre allattavo Alfredo.
Un’amica mi regalò il cuscino per l’allattamento, quel salsicciotto a ferro di cavallo da mettere intorno alla pancia, su cui dovrebbe stare comodamente adagiato il pupetto. Ebbene ero perplessa all’idea di usarlo al terzo figlio e non so quanto comodo stia il bambino, ma… lascia le mani liiibereee!!!
Se mi avessero visto le puericultrici, mi avrebbero segnato nella lista nera delle madri orribili: ho finito questa tenda, iniziata in gravidanza, tra le membra affamate di Alfredo.
L’ho terminata poco prima di perdere il latte, ma non sono mai riuscita a fotografarla perchè:
1. aspettavo che il marito mi installasse i paletti delle tende (campa cavallo, muori e risorgi, che l’erba cresce e infesta anche i tetti);
2. sono difficilissime da fotografare e non c’è mai la luce giusta;
3. dopo averle montate dovevo aspettare il turno di lavaggio e stiraggio per fare foto decenti.
Pensandoci non credo che siano dettagli interessanti.
Di interessante può essere detto che sono ricamate su buratto, che a quanto pare vero buratto non è, perchè l’ordito non imbriglia, torcendosi, la trama, come ben spiegato sul blog tuttoricamo. Il punto è il Caterina De Medici, che su questo tipo di tela , con trama evidentemente molto rada, richiede il cotone povero. Detto in breve il punto si compone di una filza di andata e ritorno, con un ritorno accurato che entra sempre da una parte del filo di andata ed esce dall’altra. Ma non è così banale. 
Bellissimo. Peccato che sia a fili contati. Odio i fili contati perchè ci si accorge di aver sbagliato quando ormai si sono percorsi chilometri e poi perchè… si deve contare. Mi piace ricamare pensando ai fatti miei e non ripetendo il mantra 123.

L’orlo esterno è un punto festone che, a gruppi di tre punti convergenti nello stesso buco, lo avvolge completamente. A tratti regolari emerge un pippiolino fatto con quattro punti festoni volanti.
La bordura ricamata è un disegno pubblicato sul libro di Giusy Federici (Punto Caterina De Medici, La storia, gli schemi) e molto sfruttato anche in altri lavori.

Avrei voluto ricamare al centro lo stesso motivo del cuscino Assisi che si intravede in foto, ma siccome il Caterina si ricama prendendo tre fili di trama, non ci sarebbe stato (non lo avrei detto). 
Così ho scelto un altro motivo, tratto dal libro Il punto Assisi, storia di un ricamo antico di Raffaella Bartolucci Cesaretti, riadattandolo un po’.
La trasparenza è fantastica: lascia passare tanta luce, nonostante dall’esterno non consenta (alla luce del giorno) di veder l’interno.
Vincerò l’odio per i conti e tornerò a fare qualcosa con la tela avanzata…